L'analisi di Pagnoncelli
Sondaggi politici, testa a testa tra PD e Meloni per Ipsos: ma il centrodestra domina le coalizioni
Tra Partito Democratico e Fratelli d’Italia è testa a testa, ma nel complesso la coalizione di centrodestra domina la sfida contro il ‘campo aperto’ di Enrico Letta. È questo il quadro che emerge dal sondaggio di Ipsos analizzato da Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera, che certifica nuovamente come il centrodestra a trazione meloniana sia ampiamente avanti a due mesi dal voto.
Con i dati registrati da Ipsos al 28 luglio, un mese dopo l’ultima rilevazione del 30 giugno, spiccano i risultati di Fratelli d’Italia e Partito Democratico. Il partito di Giorgia Meloni sale del 3,3% al 23,3 per cento, quello di Letta invece del 2,4 per cento, attestandosi al 23,2%. Entrambi sono ai massimi registrati da Ipsos in questa legislatura.
Staccatissimi gli altri e soprattutto in calo. La Lega scende di un punto e mezzo in un mese calando al 13,5%, il Movimento 5 Stelle di Conte all’11,3% (-0,8%), Forza Italia al nove per cento (-0,8%).
Superano la soglia di sbarramento del tre per cento la federazione Azione/+Europa (3,6%), l’alleanza tra Sinistra italiana e Verdi (3,4%) e Italexit di Gianluigi Paragone (3,1%).
Il dato più importante, in particolare a causa della legge elettorale Rosatellum che prevede 221 collegi uninominali (147 alla Camera e 74 al Senato) che assegneranno un terzo dei seggi del prossimo Parlamento, è però quello delle coalizioni.
Col venir meno dell’accordo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, ribadito in più occasioni da Enrico Letta ma anche da Giuseppe Conte, le possibilità per il ‘centrosinistra’ di vincere o contendere buona parte dei collegi risulta a dir poco complicata. Alla coalizione di centrodestra Ipsos assegna una percentuale del 45,8%, contro il 33 per centro del centrosinistra privo dei pentastellati.
Altro dato interessante riguarda la caduta del governo Draghi. Gli italiani attribuiscono le maggiori responsabilità della crisi al Movimento 5 Stelle (42%), mentre solo per il 18% sono di Lega e Fratelli d’Italia. La conseguenza di questa opinione si nota nella classifica del consenso dei vari leader: è Giuseppe Conte quello più penalizzato in questo mese, con un calo del sei per cento, seguito da Luigi Di Maio (-5).
Ma il centrosinistra può ancora sperare secondo Pagnoncelli, perché a due mesi dal voto è ancora troppo presto per dichiarare chiusa la corsa a Palazzo Chigi: “Le questioni aperte sono molte. Basti pensare agli elettori di centrodestra che apprezzano Draghi e si dolgono della caduta del governo da lui guidato: come si comporteranno? Confermeranno il voto al partito a cui si sentono più vicini oppure si asterranno, oppure ancora sceglieranno un partito dello schieramento avversario che intende dare continuità all’azione del governo Draghi?“, scrive nella sua analisi il sondaggista.
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