Bufera sul partito
Calogero Pisano, il candidato della Meloni che inneggiava a Hitler “grande statista”: Fratelli d’Italia lo sospende
Adolf Hitler “un grande statista”, quindi gli slogan come “Viva tutti i camerati d’Italia”. Erano i messaggi postati su Facebook fino a pochi anni fa, in particolare tra il 2014 e il 2016, da Calogero Pisano, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia ad Agrigento e candidato alla Camera dei deputati (nel seggio uninominale della stessa città siciliana) per il partito di Giorgia Meloni.
Parole che si commentano da sole, scovate da ‘Repubblica’, che hanno spinto Fratelli d’Italia a fare quello che era diventato inevitabile: Pisano è stato sospeso “con effetto immediato” da tutti gli incarichi dal partito. “Da questo momento in poi Pisano non rappresenta più FdI a ogni livello e a lui viene inibito anche l’utilizzo del simbolo”, si legge in una nota del partito della Meloni in cui non si escludono eventuali nuove sanzioni nei confronti di Pisano, deferito al collegio di garanzia di Fratelli d’Italia per ogni ulteriore decisione.
A chi consegneremo la guida del Paese?
A fascisti come questoQuesti sono dei vecchi post di Calogero Pisano, il candidato FdI che inneggia a Hitler e Putin#Fascismo #matrice#ElezioniPolitiche22 pic.twitter.com/9qYI1JQAHX
— 🇺🇦🇵🇸 🌈 MATTIA #facciamorete 🌈🛵 🚴♂️ (@anubi_matt) September 19, 2022
A condannare le parole spese in più occasioni sui social da Pisano anche Ruth Dureghello. La presidente della comunità ebraica di Roma aveva definito “inaccettabile l’idea che nel prossimo Parlamento possa sedere chi inneggia a Hitler“, sottolineando come “non può esserci spazio per chi legittima l’odio“.
Pisano, dopo che la bufera è esplosa, ha provato delle scuse apparse immediatamente come tardive. Affidandosi ancora a Facebook, dove lo scandalo era emerso, l’ormai ex coordinatore provincia di FdI ad Agrigento ha provato a fornire una sua versione: “Anni fa ho scritto cose profondamente sbagliate. Avevo cancellato il mio profilo personale su Facebook perché mi vergognavo delle cose che erroneamente avevo pubblicato”.
Pisano, che si domanda come abbia fatto Repubblica a scovare quel vecchio post, conclude poi così: “Chiedo scusa a chiunque si sia sentito offeso da quei post che a distanza di anni giudico indegni”.
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