L’intervista del sottosegretario al Mef Alessio Villarosa a Il Riformista provoca una bufera all’interno del Movimento 5 Stelle. L’intervento del parlamentare, alla seconda esperienza come sottosegretario al Ministero dell’Economia, sul caso Philip Morris e sulla “manina amica” all’interno del governo per cancellare l’aumento delle accise sul tabacco riscaldato ha infatti scatenato la rabbia del reggente pentastellato Vito Crimi.

Le parole di Villarosa, secondo una ricostruzione di Antonio Atte per AdnKronos, non sono affatto piaciute al successore di Luigi Di Maio. Crimi avrebbe chiesto a Villarosa nella chat di governo di dire apertamente nomi e cognomi e di dimettersi se pensa realmente quanto affermato a Il Riformista. Parole rispedite al mittente da Villarosa che al suo ‘capo’ avrebbe dato la colpa di portare il Movimento 5 Stelle “al macero” e chiedendo le sue dimissioni.

Le posizioni di Villarosa sulla gestione Crimi sono note da tempo: in passato infatti il sottosegretario al Ministero dell’Economia aveva chiesto il voto su Rousseau per eleggere un nuovo capo politico, rimarcando come il mandato di Crimi fosse scaduto da mesi.

Dall’altra parte Crimi, scottato per le parole rivolte al nostro giornale da Villarosa, avrebbe riferito: “Se c’è qualcuno che sta danneggiando il Movimento è gente come te, che pensa solo a se stessa, a salvare la propria faccia, a prendere le distanze. Quando eravamo bambini, la gente come te era quella che veniva a giocare al campo di calcetto improvvisato solo quando c’era bel tempo, ma quando c’era il fango, dopo che era piovuto, non veniva a giocare per paura di sporcarsi le scarpette”, è la ricostruzione di AdnKronos.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.