Le piaceva farsi chiamare Doña Lucia. È stata tra le persone che più hanno influenzato il dittatore Augusto Pinochet nell’attuazione del golpe contro Allende. Dopo la sua dipartita è arrivato un tweet satirico diventato subito virale: “La vecchia è morta”. Poi si sono scatenati i festeggiamenti di tantissimi cileni che hanno ricordato i 3.200 desaparecidos.

Vedova dal 2006 del dittatore cileno Augusto Pinochet, autore nel 1973 del colpo di stato contro l’allora presidente Salvador Allende, aveva 99 anni. Oggi in Cile, dove a breve si voterà per il nuovo presidente, non danno l’idea di piangerla particolarmente, anzi. Tantissimi i cittadini che anche in queste ore si stanno riversando in Plaza Italia, nel centro di Santiago, per una festa con spumante, balli, cori e bandiere nazionali mescolate a cartelloni, foto e striscioni con il lungo elenco dei nomi dei desaparecidos.

Considerata una “donna di ferro” con un grande potere durante gli anni della feroce dittatura, dal 1973 al 1990, durante la quale 3.200 persone (tra cui anche alcuni italiani) sparirono nel nulla. Hiriart era malata da tempo e, ha riferito la tv Chilevision, “negli ultimi mesi era stata ricoverata più volte per problemi respiratori“. La notizia del decesso è stata confermata dai familiari del generale Pinochet direttamente ai giornalisti e più tardi su twitter.

Hiriart aveva scelto di mantenere un profilo basso, dovuto anche ai problemi giudiziari riguardanti il patrimonio famigliare e alla gestione di una rete assistenziale di Stato volta al sostegno delle famiglie che si è rifiutata di abbandonare nonostante Pinochet avesse dovuto cedere il potere al presidente democraticamente eletto, Patricio Aylwin, nel marzo 1990.

L’ultima sua apparizione pubblica è stata ad aprile 2020, dopo la morte di Sergio Onofre Jarpa, ex ministro dell’Interno durante il regine. In una biografia non autorizzata pubblicata nel 2013 con il titolo ‘Doña Lucía’, la giornalista Alejandra Matus l’ha definita una “stratega politica, del potere nell’ombra”. Del resto lo stesso Pinochet riconobbe chela moglie era una delle persone che più avevano influenzato la sua decisione di guidare il colpo di stato contro Allende. Lucia e Pinochet, sposati dal 1943, ebbero cinque figli: Lucia, Augusto, Verónica, Marco Antonio e Jacqueline.

Foto ritraggono i cittadini mentre stappano bottiglie di spumante, brindano, sventolano bandiere nazionali, sorridono in auto mentre pestano esultanti sul clacson. Su Twitter è schizzato alle stelle un account parodia chiamato ‘La vecchia è morta?’ che dava quotidianamente notizie sullo stato di salute di Lucia Hiriart. Giovedì notte ha pubblicato un solo ‘Sì’, retwittato migliaia volte.

La morte arriva tre giorni prima del secondo turno delle elezioni presidenziali tra Gabriel Boric, di sinistra, e José Antonio Kast, di estrema destra, che rivendica l’eredità della dittatura di Pinochet. «Lucia Hiriart muore impunemente nonostante il profondo dolore e la divisione che ha causato al nostro Paese. Il mio pensiero va alle vittime della dittatura di cui faceva parte», ha detto Boric, in un messaggio pubblicato su Twitter, che ha poi ripetuto. alla fine della sua campagna. Kast ha dichiarato: «Voglio solo fare le mie condoglianze alla famiglia e rimpiangere sempre la morte di una persona, non voglio fare di questo un evento politico».

Gianni Emili

Autore