Non è il periodo migliore per Chiara Ferragni, tra le indagini sulle operazioni di beneficenza e la notizia della rottura con Fedez. Ma l’influencer più famosa d’Italia si è raccontata in un’intervista al Corriere della Sera, rilasciata prima dell’indiscrezione della crisi con il marito, in cui parla degli ultimi mesi ma anche delle sue insicurezze.

Ferragni, il rapporto con Fedez

Non si parla esplicitamente della rottura, le tempistiche dell’intervista non lo hanno permesso. Ma la crisi era in atto, tanto che alla domanda sul perché abbia passato gli ultimi weekend senza Fedez, Ferragni ha risposto così: “Lui in tanti weekend non c’è stato. In altri, c’è stato”. “Comunque è mio marito. E secondo me, in certe situazioni di caos esterno, le altre cose è meglio tenerle dentro la coppia” aggiunge. Che tipo di altre cose? “Che la priorità è proteggere la famiglia e i figli. Poi, naturalmente, qualunque cosa io faccia, se ne parla: se la faccio con lui o se la faccio senza di lui e chiunque nel mondo può dire la sua e avere le sue opinioni, ma per me, piuttosto che dare spiegazioni, è più importante fare quello che reputo più giusto: tenere i problemi tra le mura familiari”.

Ferragni, i ricavi e il team

Chiara Ferragni ha parlato del suo team, del successo delle sue imprese, con un fatturato di 28 milioni di euro l’anno scorso, ammettendo di aver sottovalutato la dimensione raggiunta. “Non eravamo strutturati abbastanza. Siamo tutti giovani, principalmente sotto i 40 anni. Il mondo in cui opero è nato con noi e noi avevamo la presunzione molto naif di fare un lavoro che, prima, non esisteva e che ha raggiunto fatturati da media impresa. Forse non eravamo neanche mentalmente preparati. Ci piaceva che tanti ci dicessero “bravi” o “siete così smart”. Quella dell’Agcm è stata la prima bastonata, la prima volta che qualcuno ci ha detto con durezza e pubblicamente che avevamo fatto male qualcosa. La prima volta in cui ho detto: “cavolo, eravamo in buona fede, ma evidentemente potevamo fare meglio”. Io vedo i miei numeri, ho un’idea di quanto posso essere popolare, ma mi rendo conto di aver sottostimato tutto. Adesso, sono fiera dei miei ragazzi ma so che serve un rafforzamento della struttura con persone con più esperienza di me e di quelle che sempre in buona fede mi hanno aiutato fin qui. Serve anche, in certi momenti, essere più pronta a combattere e io non pensavo di doverlo mai fare”.

La gogna mediatica dopo il caso del pandoro

Ferragni ha anche confessato come si è sentita negli ultimi mesi, dopo il caso che l’ha vista coinvolta: “È stata dura. Per due mesi si è parlato di me come se fossi una criminale e incarnassi ogni male di questo Paese. Quando è scoppiato il caso, gli hater non hanno attaccato Balocco perché dicevano che ci sono gli operai e le famiglie, ma anche per le mie società lavorano 50 famiglie. Sono abituata a essere un personaggio divisivo, ad avere persone che mi supportano, ma anche hater. Fa parte del gioco, ma cercare ogni giorno una notizia negativa, anche falsa, per volere la mia disfatta, è stato eccessivo da sopportare anche per me”.

Ferragni e l’insicurezza

Poi le ammissioni sulle proprie fragilità, sulle proprie insicurezze: “Tante volte mi è stato detto che cercavo di essere troppo perfetta ed è vero: ho sempre l’idea di dare il massimo e non mostrare le fragilità. Negli anni, mi sono sforzata di manifestarle di più. Però, a volte, fatico a farlo nel momento in cui le sto vivendo, se no, mi sentirei troppo attaccabile e mi mostrerei troppo debole. Le persone, da fuori, vedono una vita perfetta: ho una famiglia, guadagno bene, faccio il lavoro dei miei sogni, viaggio eccetera. Io stessa, in primis, avevo la stessa idea delle grandi star. Da piccola, guardavo le modelle o le attrici e dicevo: wow, sono stupende, fanno la vita dei sogni, chissà come stanno bene con se stesse. Dopo, quando ho fatto campagne con top come Naomi Campbell, come Gisele Bündchen, mi sentivo sempre un po’ diversa, nonostante facessi cose simili a loro. Poi ti rendi conto che anche Naomi, anche le star che pensi si sentano le persone più fighe del pianeta hanno insicurezze che il successo non ti toglie. Quando succede a te, capisci che siamo tutti fragili, abbiamo tutti le nostre insicurezze, stiamo tutti anche male. Io sono ipergrata della mia vita, ma non sono perfetta e non voglio più neanche apparire tale”.

“Io sono una persona fortunata che ha creato una vita che va oltre i sogni che avevo da bambina. Poi, questo mi fa strano e ho sempre la paura che qualcosa possa succedere ma, allo stesso tempo, cerco di lavorare sodo affinché questo non avvenga”. “Io penso di essere una brava persona e di dare il massimo in tutto quello che faccio” conclude Ferragni.

Redazione

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