La Polonia inizierà a costruire un muro al confine con la Bielorussia a dicembre. Lo annuncia il governo di Varsavia nel pieno della crisi migranti con Minsk. I lavori dovrebbero essere completati nella prima metà del prossimo anno, ha comunicato ieri il ministero degli Interni polacco in una nota. Il ministero ha fatto sapere che i contratti saranno firmati entro il 15 dicembre e che i lavori sul confine inizieranno nel corso del mese, andando avanti 24 ore al giorno su tre turni. La barriera ha un costo stimato di 353 milioni di euro e si prevede che si estenderà per 180 chilometri, circa la metà della lunghezza totale del confine tra Polonia e Bielorussia. Il mese scorso il Parlamento aveva dato il suo via libera alla costruzione della barriera.

Per il ministro dell’Interno di Varsavia, Mariusz Kaminski, la costruzione del muro alla frontiera con la Bielorussia «è un investimento assolutamente strategico e prioritario per la sicurezza della nazione e dei suoi cittadini». E sempre ieri il Consiglio Ue ha dato il via libera a un nuovo pacchetto di sanzioni contro Minsk, una «decisione che riflette la determinazione dell’Unione europea a resistere alla strumentalizzazione dei migranti a fini politici. Stiamo respingendo questa pratica disumana e illegale. Al tempo stesso continuiamo a sottolineare l’inaccettabile repressione in atto da parte del regime contro la propria popolazione e noi risponderemo di conseguenza», ha dichiarato l’Alto Rappresentante Ue per gli Affari Esteri Josep Borrell.

Sul dramma dei profughi è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «È sconcertante quanto avviene in più luoghi ai confini dell’Unione», ha detto ieri il Capo dello Stato in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Siena. «È sorprendente il divario tra i grandi principi proclamati e il non tenere conto della fame e del freddo cui sono esposti esseri umani ai confini dell’Unione».

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