Gli esperti continuano a scandagliare il lago con ogni mezzo
Continuano le ricerche di Sara Pedri, la sorella: “Me lo sento, prima o poi riemergerai e tornerai da noi”
È passato oltre un anno dalla scomparsa di Sara Pedri, giovane ginecologa di Forlì scomparsa il 4 marzo 2021 in Trentino. Sono riprese le ricerche nel lago di Santa Giustina nel quale Sara si potrebbe essere gettata togliendosi la vita. Sua sorella Emanuela non ha dubbi: “Me lo sento Sara, prima o poi riemergerai e tornerai da noi nella città che è stata la tua casa per tanto tempo”, ha scritto su Facebook.
Dal momento della sua scomparsa non è mai stato trovato il corpo della ginecologa 31enne. Il 28 maggio sono riprese le ricerche, coordinate dai carabinieri della Compagnia di Cles (Trento). Circa quaranta persone hanno scandagliato per una decina di ore il lago di Santa Giustina, nel quale si troverebbe il corpo della donna. Le ricerche hanno avuto un nuovo impulso grazie al lavoro, tra gli altri, di carabinieri, soccorso alpino, vigili del fuoco, guardia di finanza, volontari. Al lavoro anche i cani molecolari, specializzati nel ritrovamento dei cadaveri. Le ricerche non si sono mai fermate.
“Nella tragedia che ha investito la mia famiglia – continua Emanuela nel suo post – abbiamo avuto la fortuna di conoscere grandi persone e professionisti a cui ci siamo affidati, e non solo perché così deve essere, ma perché si è creata una relazione affettuosa che ci spinge ogni giorno a pensare che siamo sostenuti e protetti e che la Speranza è l’ultima a morire. Per questa grande attenzione, ringraziamo di cuore tutte le forze dell’ordine coinvolte da subito nella ricerca, senza mai fermarsi”.
E continua: “Un particolare ringraziamento va al Capitano Guido Quatrale che sento con costanza ogni mese e che non ci ha mai abbandonati. Ringraziamo la procura di Trento che con la sua indagine meticolosa sta lavorando da tempo perchè si arrivi alla verità. Ringraziamo tutti quei medici, infermieri, ostetriche e oss, che hanno testimoniato il loro dolore con grande coraggio. Ringraziamo il Comune di Forlì che ci ha permesso ancora una volta di impiantare una panchina in vicinanza della targa commemorativa per Sara, in modo che chiunque si possa sedere per cercare un pò di refrigerio nelle giornate più calde e magari volgere lo sguardo verso Sara”.
Intanto le ricerche proseguiranno con nuovi mezzi più potenti. È stato necessario attendere che l’inverno volgesse al termine affinchè le condizioni meteo fossero ottimali e le acque del lago più semplici da perlustrare. Il lago è estremamente profondo, ancora adesso l’acqua è profonda almeno trenta metri. Ma la speranza e la voglia di trovare Sara non si affievolisce. “Ringraziamo tutti coloro che non si sono dimenticati di Sara mostrando ogni giorno vicinanza e affetto. Un ringraziamento speciale va all’Associazione Penelepe che non ci ha mai abbandonato sostenendoci sempre attivamente nella ricerca con dedizione e grande. Le ricerche non si fermeranno! Vi terremo aggiornati”, conclude il post Emanuela.
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