“Un messaggio di speranza che voglio condividere e trasmettere a tutti”, è così che Piero Chiambretti ha commentato la sua dimissione dall’Ospedale Mauriziano di Torino. Il conduttore televisivo vi era ricoverato per aver contratto il coronavirus dallo scorso 16 marzo con la madre Felicita, che purtroppo, al contrario del figlio, non ce l’ha fatta.

“Ringrazio con tutto il cuore il personale sanitario del Mauriziano di Torino che mi ha assistito e curato con abnegazione, passione e grande umanità in questi lunghi giorni di malattia e di sconforto psicologico”, ha dichiarato lo showman in una nota stampa diffusa da Mediaset.

“Ho due tamponi negativi. Un messaggio di speranza che voglio condividere e trasmettere a tutti”. Il conduttore di #CR4-La Repubblica delle donne era risultato positivo al Covid-19 e dopo due lunghe settimane di lotta contro il virus oggi finalmente torna a casa. Ora lo aspetta un periodo di convalescenza. Chiambretti lo scorso 25 marzo aveva pubblicato su Instagram un post con un componimento della madre, poetessa, appena scomparsa a causa del Covid-19: “Catturata dall’enigma non ho certezze di chi sia io veramente, nella camera oscura intravvedo fiocchi di neve continuando il gioco di buio”. La donna aveva 84 anni.

Era invece in isolamento domiciliare Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e segretario del Partito Democratico, che attraverso Facebook a fatto sapere di essere risultato negativo a due tamponi consecutivi. Il politico ha ringraziato gli operatori della sanità e la sua famiglia e ha ricordato le vittime del coronavirus. “C’è un grande bisogno di unità – ha dichiarato – per superare questo momento, tutte e tutti abbiamo bisogno degli altri. Ora uniti dobbiamo sconfiggere questa bestia, aiutando le persone e le famiglie, sostenendo le imprese e da subito dobbiamo cominciare a immaginare insieme l’Italia che verrà”. Zingaretti era risultato positivo al coronavirus lo scorso 7 marzo. È stato molto criticato per aver sottovalutato la diffusione coronavirus all’inizio e quindi per aver partecipato ad alcuni aperitivi a Milano, nella regione Lombardia, il focolaio più grande in Italia.

Redazione

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