E’ stato registrato nelle Filippine il primo morto per coronavirus al di fuori della Cina. La vittima, un cinese di 44 anni, è deceduta sabato 1 febbraio dopo una settimana di ricovero. L’uomo era il compagno della prima persona contagiata del virus nelle Filippine, una donna cinese di 38 anni.

“Nel corso del ricovero del paziente, ha sviluppato una grave polmonite”, ha detto Duque in una conferenza stampa. “Nei suoi ultimi giorni, il paziente era stabile e ha mostrato segni di miglioramento, tuttavia le sue condizioni sono peggiorate nelle ultime 24 ore con conseguente morte”, ha aggiunto. I due, entrambi di Wuhan, erano arrivati nelle Filippine da Hong Kong il 21 gennaio. Sono gli unici casi confermati finora nel Paese.

LA MAPPA DEI CONTAGI – Al momento il bilancio è di 305 morti e oltre 14.400 contagi così divisi per paesi e aree geografiche: Cina “continentale”, 14.386 contagi (304 morti); Hong Kong: 14 contagi: Macao: 8 contagi; Taiwan: 10 contagi; Resto dell’Asia: 94 contagi (un morto nelle Filippine); Europa: 21 contagi; America settentrionale: 12 contagi; America meridionale: nessun contagio; Australasia: 12 contagi; Resto del mondo: 4 contagi.

ITALIA: NO A CHIUSURA FRONTIERE – Intanto l capo della Protezione civile Angelo Borrelli, indicato dal governo come supercommissario dell’emergenza, dice che non chiuderà le frontiere come chiedono Salvini e un pezzo di opposizione. “Oggi in Europa – dice Borrelli in una intervista a Repubblica – e tantomeno in Italia, non ci sono condizioni che possano far ipotizzare una chiusura delle frontiere. Stiamo lavorando per capire come potenziare i controlli su treni e auto in arrivo nel Paese, vorremmo intercettare anche i clandestini che varcano a piedi i confini italiani, ma chiudere le frontiere sarebbe una misura veramente assurda”. Intanto vengono rafforzati i controlli negli aeroporti. “Stiamo creando aree di controllo con termoscanner – ha detto Borrelli – strumenti che in due secondi possono individuare la temperatura corporea di un passeggero. Non ci sarà paralisi in uscita, i tecnici l’hanno assicurato”.

I RIMPATRI – Gli italiani residenti nella provincia di Wuhan, la città da cui è partita l’epidemia, rientreranno nelle prossime ore. “Stiamo autorizzando i voli di due compagnie cinesi, andata e ritorno – ha detto Borrelli -. Sto spingendo per partire anche prima di domani, ma siamo in attesa di una loro risposta. Qualsiasi cittadino italiano che lo chiede ha diritto a rientrare, fermo restando il concetto di massima precauzione”.

MERCATI CONTAGIATI, CROLLA LA SOIA  – Dal commercio all’industria, dai mercati finanziari fino alle materie prime, gli effetti recessivi sull’economia provocati dalla diffusione del coronavirus contagiano anche i prodotti agricoli con le quotazioni della soia che sono crollate per nove giorni consecutivi al Chicago Board of Trade, punto di riferimento mondiale del commercio delle materie prime agricole. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti nella quale si evidenzia che il prezzo della soia sul mercato futures è sceso di circa il 10% dall’inizio dell’anno sull’onda delle crescenti preoccupazioni sul calo della domanda del mercato cinese. Una conseguenza dell’emergenza sanitaria che si riflette – sottolinea la Coldiretti – sull’economia cinese ma che ha anche un effetto valanga sul mercato globale. La Cina infatti è la più grande consumatrice mondiale di soia ed è costretta ad importarla per utilizzarla nell’alimentazione del bestiame in forte espansione con i consumi di carne. La soia – precisa la Coldiretti – è uno dei prodotti agricoli più coltivati nel mondo, con gli Stati Uniti che si contendono con il Brasile il primato globale nei raccolti.

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