Il nome “Costa” per una intera generazione di teenagers è stato il primo simbolo di “Uomini e Donne”, fortunato programma di Maria de Filippi. Costantino Vitagliano oggi non è più il re dei tronisti dagli occhi di ghiaccio dei primi anni duemila, quello della storia d’amore con Alessandra Pierelli che faceva sognare i telespettatori e che le discoteche scalpitavano per avere ospite nelle serate. Oggi ha 48 anni e un presente lontanissimo dai giorni in cui doveva pagare le guardie del corpo perché le fan se lo incontravano per strada gli stracciavano gli abiti di dosso. Ma annuncia che presto tornerà anche in Tv, stavolta in Rai.

“Stavo scattando il calendario di Max facevo quello che sognavo quando stavo nelle case popolari – racconta Costantino in una lunga intervista al Corriere della Sera – Presentai il mio libro nella piazzetta di Porto Cervo e dovettero chiuderla, c’erano Raiuno, Raidue… Per Flavio Briatore e Bruno Vespa non l’avevano mai chiusa. Pensavo: io non sono nessuno, ho la terza media, veramente riesco a muovere tutta ’sta roba? E, allora, pompavo più che potevo”.

Racconta delle sue umili origini, i palazzoni in via Calvairate a Milano, dove ti dovevi arrangiare ogni giorno. “Di quelli che giocavano a pallone con me, qualcuno sta in galera”. Costantino giovanissimo aveva iniziato la sua scalata verso il successo e faceva di tutto e di più per “pompare più che poteva”. “Soldi, soldi, soldi. Vengo dal nulla. Non ho mai fatto vacanze fino ai 16 anni. Oggi ho la casa a Milano Marittima, ho cose che da piccolo le vedevo sui giornali e in tv. Coi primi soldi, ho fatto andare papà in pensione. Non mi capacitavo di quel successo: in barca da Briatore, stavo con modelle e star di Hollywood, ma i paparazzi cercavano me”.

Serate folli a spostarsi in giro per l’Italia con l’aereo privato per partecipare alle serate in discoteca, tre a sera, poi al Billionaire alle tre di notte. Un successo dovuto ad anni di duro lavoro: “Io, a 16 anni, sono andato a lavorare nel bar di mio zio. Poi Enzo Jannacci e Paolo Rossi mi hanno preso a lavare i bicchieri al Bolgia Umana e lì sono passato alla sala a fare il ragazzo immagine. Poi mi sono fatto il fisico in palestra, sono diventato cubista, spogliarellista. Però non ho mai fatto il gigolò o il mantenuto o il pornoattore, tutte cose che mi hanno chiesto. Dopo, ho fatto il valletto da Paolo Limiti, ho fatto Casa Vianello. Sfilavo, posavo, portavo il book: 15 anni di gavetta. Ho lavorato pure con Fabio Fazio”.

Furono anni incredibili in preda al successo e alla chiacchierata storia d’amore con Alessandra Pierelli. “Era tutto vero, in quei 40 minuti di tv. Poi, avevo altre vite, mi beccavano con le ragazze Jacuzzi e ad Ale in diretta, io dicevo che era un set…”, ha detto. Racconta episodi incredibili che gli sono successi in quegli anni come quando si trovò con Tom Cruise e Brad Pitt fra i corpi più sexy in una lista americana e le donne che “infilavano nelle macchine, nei camerini. In crociera, ne trovai a letto una vestita da Wonder Woman”. E racconta il rapporto con Lele Mora: “Per me, è stato come un padre, mi ha fatto scoprire come guadagnare, come apparire. Con lui avevo l’agenda piena per cinque anni. Mi faceva sponsorizzare da testa a piedi: portavo le mutande a vista perché mi pagavano”.

“Avevo appartamenti che affittavo, ristoranti, pizzerie. Comprai una Bentley da 240 mila euro, e Ferrari, Lamborghini. Ora l’auto la noleggio se mi serve. Ma vedo gli aspiranti influencer che si fanno la foto davanti alla Ferrari di un altro… Io ho fatto esperienze vere. Questi se li lasci senza telefono che fanno? Io ho vissuto cinque anni a Madrid, Leo DiCaprio stava sempre nel privé con me. Sono stato a petto nudo in consolle mentre Phil Collins suonava la batteria. In Sardegna, uscivo con Beyoncé e Jay Z, mi compravo i diamanti come loro, prima dei rapper di oggi”.

Pagò caro tutto quel successo tanto da doversi trasferire a Madrid perché soffriva di attacchi di panico. “Mi venivano dopo le serate. Odiavo sentir ripetere il mio nome, odiavo trovarmi su tutte le affissioni. Viaggiavo con quattro guardie del corpo, se no tornavo nudo: mi strappavano i vestiti. Quando atterravo a Bari, fuori, c’erano quattromila persone e la polizia doveva chiudere l’aeroporto. Il fisico c’era, ma ha ceduto la testa. A un certo punto mi ero detto: sono a posto per tutta la vita, non ho più bisogno di guadagnare. Ho rallentato, ma sono arrivati gli attacchi. Sono andato a vivere in Spagna, ma sono diventato Costa anche lì e sono tornato”.

E oggi cosa fa Costantino? “Ho un negozio e appartamenti, ma non so stare fermo: sono socio e testimonial di centri di Crioterapia e ne sto aprendo uno mio a Milano. La crio è il futuro, fa bene a osteoporosi, cellulite, invecchiamento… L’altro giorno sono andato a meno 180 gradi in tre minuti, la pelle è diventata un’altra. Poi faccio sfilate, presento eventi”. E di televisione non ha più voglia? “Farò una prima serata Rai. Per il resto, non vado perché ormai pagano poco”. La sua più grande nostalgia? “Avere 27 anni e una vita davanti per spaccare”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.