Ormai da mesi sta affiancando il governo, in particolare il Ministero della Salute guidato da Roberto Speranza, nella quotidiana battaglia contro il Coronavirus. il suo parere ha riguardato tutti (o quasi) gli ambiti in cui il Covid-19 è entrato con prepotenza, dossier che hanno riguardato da vicino la vita quotidiana degli italiani.

Parliamo de Cts, acronimo di Comitato tecnico scientifico, tornato al centro delle polemiche per la questione degli impianti sciistici stoppati in extremis dal ministro Roberto Salute, a poche ora dalla riapertura, facendo seguito proprio ad una consulenza del Cts. Ma vediamo meglio come è nato il Comitato e quali sono effettivamente i suoi compiti e i suoi poteri.

Istituito formalmente il 3 febbraio dello scorso anno con una ordinanza della Protezione Civile, il Comitato tecnico scientifico ha competenza “di consulenza e supporto alle attività di coordinamento per il superamento dell’emergenza epidemiologica dovuta alla diffusione del Coronavirus” ed è composto “da esperti e qualificati rappresentati degli Enti e Amministrazioni dello Stato”, si legge sul sito del Ministero della Salute.

A far parte del Comitato tecnico scientifico vi sono 26 esperti, a titolo gratuito: sono infatti tutti già dipendenti dello Stato in vari ruoli, dal medico al dirigente ministeriale. Tra questi i nomi più noti al ‘grande pubblico’ sono sicuramente quelli di Agostino Miozzo, che coordina il Cts, così come il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli e il direttore dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, protagonisti di decine di conferenze sull’andamento dell’epidemia. Non ne fa parte invece l’altro nome che sta infiammando la politica, quel Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, che con le sue dichiarazioni sul lockdown generale ha provocato enormi polemiche.

Quanto ai poteri del Cts, questi sono stati integrati col passare dei mesi, ma restano circoscritti all’emergenza Coronavirus. Lo stesso coordinatore Miozzo aveva ricordato lo scorso novembre come il parere tecnico del Comitato tecnico scientifico “non ha né può avere alcuna valenza politica o amministrativa essendo come detto espressione di una consulenza scientifica atta a supportare una decisione politica”. Un esempio utile a chiarire i rapporti tra Cts e politica riguarda la “cabina di regia” che prende le decisioni più sentite dai cittadini, come quella sulle zone/colori delle regioni: il Cts non vi partecipa.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.