La diffusione della variante Omicron di coronavirus spaventa il governo italiano, tanto da approvare la proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo 2022. Per l’esecutivo è necessaria ancora molta cautela. Ma la situazione pandemica nel nostro paese, rispetto allo scorso anno, non è preoccupante. “Ci avviciniamo al Natale più preparati e più sicuri” perché “le persone positive al virus sono 297 mila. Dodici mesi fa erano 675 mila”, ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi nell’Aula della Camera alla vigilia del Consiglio Ue.

“Non abbassare la guardia”

Il premier non vuole mandare in frantumi gli sforzi fatti dagli italiani per prevenire la diffusione del coronavirus. E ha lanciato un appello, invitando i cittadini a restare in guardia contro la pandemia. Draghi infatti è “contento di come è andato quest’anno e dobbiamo difendere la normalità conquistata con le unghie e i denti”.

Un chiaro invito a non abbandonare la prudenza, soprattutto a fronte della quarta ondata di coronavirus che sta investendo l’Europa. E per questo ha rimarcato l’importanza di rispettare le regole messe in campo per arginare la diffusione del virus. “Il green pass è uno strumento di libertà e come tale dobbiamo difenderlo e valorizzarlo ma deve essere accompagnato anche dall’osservanza delle regole”.

L’importanza dei vaccini

L’ex numero uno della Bce è consapevole che l’Italia, a differenza di 365 giorni fa, possiede l’arma del vaccino per combattare il Covid-19.

Il miglioramento dei dati Covid in Italia rispetto all’anno scorso è infatti dovuto soprattutto alla campagna di vaccinazione. “L’arrivo dell’inverno e la diffusione della variante Omicron – ha affermato Draghi – ci impongono la massima attenzione nella gestione della pandemia. I contagi sono in aumento in tutta Europa: nell’ultima settimana, all’interno dell’Unione Europea, si sono registrati in media 57 casi al giorno ogni 100.000 abitanti. In Italia, l’incidenza è più bassa”.

Draghi ha presentato i dati incoraggianti della vaccinazione in Italia. “Più dell’85 per cento della popolazione sopra i 12 anni ha ricevuto due dosi, e circa il 20 per cento ha fatto anche la terza”. E poi ha invitato i cittadini italiani a immunizzarsi contro il virus: “voglio incoraggiare ancora una volta chi non si è vaccinato a farlo al più presto e chi ha fatto le prime due dosi a fare la terza appena possibile”. Draghi ha poi insistito: “vaccinarsi è essenziale per proteggere noi stessi, i nostri cari, la nostra comunità. Ed è essenziale per continuare a tenere aperta l’economia, le scuole, i luoghi della socialità, come siamo riusciti a fare fino ad ora”.

Il premier ha ringraziato la macchina governativa che ha permesso finora di vaccinare con due dosi quasi 46 milioni di persone. “È una mobilitazione imponente, per cui voglio ringraziare il Servizio sanitario nazionale, la struttura del Commissario per l’Emergenza Covid-19, la Protezione Civile, tutti i cittadini”.

Nel sottolineare il ruolo importante dei vaccini, il premier ha evidenziato la necessità di una immunizzazione globale per sconfiggere il virus. “I governi dei Paesi più ricchi e le case farmaceutiche hanno preso impegni significativi per la distribuzione di vaccini gratis o a basso costo agli Stati più poveri. Dobbiamo dare seguito a queste promesse con maggiore determinazione. L’Unione Europea ha dichiarato di voler donare 357 milioni di dosi e ne ha già consegnate 134 milioni, principalmente tramite il meccanismo Covax. L’Italia ha allocato 48 milioni 250 mila dosi e ne ha già consegnate 15 milioni tramite Covax”.

Sull’ordinanza firmata dal ministro della Salute e degli Esteri, Roberto Speranza e Luigi Di Maio, che impone test anche ai viaggiatori vaccinati muniti di Green Pass, Draghi ha allontanato le critiche che arrivano da Bruxelles. “C’è Omicron che ha capacità di contagio nettamente superiore alle altre varianti, da noi i contagi con Omicron sono meno dello 0,2%, in altri Paesi la variante è molto diffusa, ad esempio in Danimarca, in Regno Unito diffusissima, per cui si è pensato di attuare la stessa pratica che si usa oggi per i visitatori che provengono dal Regno Unito. Non credo ci sia molto da riflettere su questo”, ha osservato l’ex numero uno della Bce.

Il rincaro delle bollette

Il premier è intervenuto anche su un tema che ha alimentato tensioni tra i partiti di maggioranza e opposizione. Draghi ha affermato che contro i rincari delle bollette “occorre trovare una soluzione strutturale che veda lo sviluppo delle interconnessioni, gli stoccaggi comuni, una propria valorizzazione della capacità di stoccaggio italiana ma occorre anche fare una riflessione sul meccanismo di prezzo dell’energia. L’energia prodotta a costo zero quasi, dall’idroelettrico o anche dalle rinnovabili, viene venduta al consumatore al prezzo del gas: su questo meccanismo in Europa è già iniziata una riflessione in cui parte attiva è Cingolani (il ministro della Transizione Ecologica, ndr) ma è difficile pensare a una soluzione strutturale che non guardi ai profitti che le società elettriche e idroelettriche hanno avuto dal rialzo del gas, è difficile non chiamare alla partecipazione dei costi chi ha maturato anche questi profitti”

E poi ha aggiunto: “L’aumento del costo dell’energia è legato soprattutto a cause congiunturali, come la ripresa economica globale e le strozzature negli approvvigionamenti. Questi fattori transitori dovrebbero essere almeno in parte superati nel corso del 2022, con la normalizzazione dei consumi e il superamento dei colli di bottiglia”.

Redazione

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