I bambini sono praticamente chiusi in casa da un anno, a scuola ci sono potuti andare raramente e gli è stato vietato di incontrare nonni e amici. Tra tutti, i più piccoli sono quelli che la pandemia ha maggiormente colpito. E dopo un anno gli effetti si fanno sempre più pesanti. Ne è convita Simona Piemontese, psicologa psicoterapeuta, che ha analizzato la situazione attuale dei più piccoli dopo un anno di reclusioni e difficoltà.

“I bambini stanno psicologicamente male, sempre più male – ha detto al RiformistaL’impatto nell’attualità sono disturbi nel sonno, disordini alimentari, abuso di videogiochi, difficoltà relazionali, paure, regressioni di vario tipo, e potrei continuare ancora”. Secondo la dottoressa, le manifestazioni di disagio sono le più svariate e vanno tenute sotto controllo e attenzionate dai genitori.

“Ma quello che non possiamo valutare, e che mi preoccupa molto, sono gli effetti a lungo termine – ha continuato Piemontese – I bambini, benché capaci a volte più di noi adulti di adattarsi alle situazioni, non hanno gli strumenti per far fronte ad un così lungo periodo di sospensione della loro vita in una fase di crescita dove la scuola, gli altri con cui rapportarsi, sono indispensabili”.

E dunque come aiutare i bambini a superare questo momento difficile? “Attraverso il dialogo. Aiutandoli a verbalizzare quanto stanno vivendo. Dando spiegazioni, ovviamente adatte alla loro età, su quanto sta accadendo nel mondo intorno a loro. Accogliendo le loro paure e il loro bisogno di rassicurazioni”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.