L'arresto degli ex terroristi
Draghi e Cartabia festeggiano per la vendetta italo-francese, allora era meglio Bonafede?
La polizia francese ha arrestato sette anziani signori italiani (signore e signori) che negli anni Settanta parteciparono alla lotta armata. La partecipazione alla lotta armata, per sei di loro è praticamente accertata, per il settimo, il più anziano, Giorgio Pietrostefani, 78 anni, non è affatto sicura: lui si è sempre dichiarato innocente ed è stato condannato in una serie molto discussa di processi, fondati sulle accuse di un pentito, nessun riscontro, molte contraddizioni. La maggior parte dei reati contestati ai sette è stata commessa più di trent’anni fa.
Il delitto attribuito a Pietrostefani, l’uccisione del commissario Calabresi, risale a 49 anni fa. In Francia tutti i reati in questione sono prescritti, e questo è il motivo per il quale ancora recentemente l’Eliseo dovette respingere le richieste di estradizione italiane. Prescritti, rispose. Ora le regole sono cambiate: sottoscrivendo dopo anni la convenzione di Dublino, l’Italia ha fatto scattare la regola secondo la quale non vale più la legge sulla prescrizione del paese che arresta ma vale la legge sulla prescrizione del paese che chiede l’estradizione. Al contrario di quello che scrivono spesso molti magistrati italiani – che talvolta non sanno moltissimo di diritto – in Francia la prescrizione esiste eccome, in Italia per i reati più gravi o è lunghissima o non è mai esistita (avvertire Davigo…). Le nuove regole sulla prescrizione sono retroattive? Ipotesi molto discutibile.
La scelta di arrestare Pietrostefani e gli altri sei è stata assunta direttamente da Emmanuel Macron. Che ha voluto fare un regalo agli italiani. Cioè al governo. Cioè a Cartabia. Cioè a Draghi. Così Draghi ha dimostrato di nuovo di essere lui il potere, in Europa. E infatti appena la notizia è stata diffusa dalle agenzie, Draghi e Cartabia hanno emesso comunicati di esultanza. Dobbiamo far finta di non capire che quella di Draghi e di Cartabia, e poi quella di Macron, è una pura e semplice operazione di propaganda? Non penso che nessuna persona raziocinante al mondo possa pensare che arrestare delle persone per un presunto delitto di 49 anni fa, e quando queste persone hanno raggiunto gli ottant’anni, sia una operazione di giustizia. Però l’operazione-Francia risponde e dà soddisfazione alla richiesta di “vendetta” che è molto radicata nell’opinione pubblica. Vendetta e giustizia sono concetti lontanissimi. Lo sanno Draghi e Cartabia. Vendetta e propaganda, invece, sono cugine, e servono a chi governa.
Perché i sette italiani rifugiati in Francia non erano stati fin qui estradati? Perché in molti paesi stranieri, e particolarmente nella Francia di Mitterrand, si consideravano le leggi speciali antiterrorismo italiane fuori dello stato di diritto e dei principi del giusto processo. Si riteneva che le condanne non rispondessero ai principi essenziali del diritto internazionale. È cambiato qualcosa da allora? È cambiata la situazione politica e il vento della pubblica opinione. Populismo e giustizialismo son saliti in cattedra in tutt’Europa. Anche nella mitica Francia. Mitterrand non abita più qui. Ma allora – viene il dubbio a noi italiani – tanto valeva tenerci Bonafede. No?
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