Cartabellotta: "Aumentare terze dosi e vaccini a over 12"
Effetto Green Pass, in 7 giorni più 400mila prime dosi e due milioni di test rapidi
L’effetto Green Pass c’è e i numeri crescono a vista d’occhio. Nell’ultima settimana, da quanto emerge dall’ultimo report Gimbe con il monitoraggio della situazione epidemiologica tra il 13 e il 19 ottobre, c’è stato un incremento di “oltre 2,1 milioni di test rapidi e oltre 407mila nuovi vaccinati, di cui l’86,4% tra 20 e 69 anni”.
“Delle 407.404 nuove persone vaccinate nell’ultima settimana l’86,4% appartiene a fasce anagrafiche che includono persone in età lavorativa: 78.387 nella fascia 20-29 anni, 90.960 nella fascia 30-39 anni, 85.745 nella fascia 40-49 anni, 68.812 nella fascia 50-59 anni e 27.934 nella fascia 60-69 – sottolinea il report -. La media mobile a 7 giorni dei nuovi vaccinati rimane, invece, sostanzialmente stabile: da 57.275 del 13 ottobre a 58.201 del 19 ottobre”.
“Il numero dei tamponi antigenici rapidi ha registrato una netta impennata, aumentando del 78,5% in una settimana, la media mobile a 7 giorni è salita da 173.235 del 13 ottobre a 309.297 il 19 ottobre. Complessivamente – prosegue il report –, nell’ultima settimana sono stati effettuati 2.151.081 tamponi antigenici rapidi con un aumento, rispetto alla precedente, del 78,5%. Ogni persona non vaccinata può arrivare a sottoporsi a tre tamponi a settimana. Nell’ultima settimana sono state vaccinate 407.404 nuove persone, pari a +4,7%.
“Nell’interpretare gli effetti del Green Pass su tamponi e nuovi vaccinati – spiega Nino Cartabellotta, presidente Fondazione Gimbe – bisogna tenere conto che ogni persona non vaccinata può arrivare a sottoporsi sino a 3 tamponi a settimana, mentre per aumentare la copertura vaccinale è sufficiente che il numero di nuovi vaccinati non tenda allo zero“.
La ricetta di Cartabellotta per scongiurare recrudescenze del virus e quarta ondata è “incrementare le vaccinazioni over 12, accelerare la somministrazione delle terze dosi, allargare la platea delle dosi booster e introdurre l’obbligo di terza dose per gli operatori sanitari. Così si tutela la salute delle persone e si garantisce l’irreversibilità delle riaperture”.
“Osservando scenari poco rassicuranti di altri Paesi – afferma Cartabellotta – e nell’attuale impossibilità sia di definire percentuali ‘magiche’ per conquistare l’immunità di popolazione, sia di prevedere i tempi per raggiungere un preciso target vaccinale, con la stagione invernale alle porte e l’efficacia vaccinale che a 6 mesi dal completamento del ciclo inizia lentamente a declinare, serve una strategia multifattoriale”.
Intanto, il monitoraggio settimanale rileva tutti i numeri in calo, tranne i decessi che rimangono stabili e nonostante 12 milioni di dosi ‘in frigo’, le terze dosi sono a rilento: solo 9,3% di copertura con nette differenze regionali.
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