Il mondo del cinema era sempre stato certo della partecipazione di Nanni Moretti in concorso al 73esimo Festival di Cannes e in pochi si sono quindi stupiti quando la sera prima della conferenza stampa di presentazione della kermesse francese, il regista di Caro Diario ha pubblicato un video sui social dove, cantando Soldi di Mahmood, si preparava ad una soirée e così anche gli attori del suo film, Tre Piani, annunciato poi in concorso l’indomani
Dopo 5 giorni di Festival, una sola certezza: Nanni Moretti è l’Italia a Cannes, unico nostrano in concorso e speriamo asso pigliatutto. D’altronde, Cannes e Moretti sono sempre stati molto legati. Da Caro Diario in poi, tutti i film del regista sono stati presentati in concorso al festival e Tre piani avrebbe dovuto già partecipare all’edizione 2020 e ha scelto di “preservarsi” per il ritorno della manifestazione in presenza post-pandemia. La stampa italiana arriva quasi sempre al Fest preparata sui propri film e invece, di Tre piani, ottava partecipazione di Nanni Moretti da regista in concorso a Cannes, si sa molto poco tranne che è l’adattamento dell’omonimo romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo, racconta degli abitanti di un condominio di tre piani, spostato da Moretti dalla Tel Aviv del libro a Roma. Uscirà il 23 settembre e vanta nel cast, oltre allo stesso regista, anche Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Adriano Giannini e molti altri.
Data l’attesa spasmodica per questo film e considerando anche la convergenza astrale per l’inaspettata sovrapposizione tra la premiere del film a Cannes, la sera di Domenica 11, la finale di Wimbledon con Berrettini e la finale degli Europei Italia-Inghilterra, l’ansia del weekend festivaliero sarà tutta destinata alla prenotazione biglietto che come sappiamo dalla cronaca degli ultimi giorni, è un processo arduo, continuamente in aggiornamento e carico di misteri tecnologici e organizzativi. Intanto, se c’è chi come Nanni Moretti è un habituè di Cannes da quasi 30 anni, c’è chi è partito dalla Croisette: Jonas Carpignano.
Cresciuto tra Roma e New York, il regista 37enne, ha infatti esordito con la sua opera prima, Mediterranea alla Semaine de la Critique e continuato il suo trittico di film che raccontano la realtà di Gioia Tauro in Calabria, alla Quinzaine des Réalisateurs con A Ciambra e ora il conclusivo A Chiara, storia di ricerca del proprio posto nel mondo di una giovane donna, Chiara (Swamy Rotolo) all’interno di una famiglia unita ma invischiata nella mafia. La Quinzaine ha sempre collezionato film italiani e quest’anno in selezione anche Europa di Haider Rashid, Futura di Alice Rohrwacher, Pietro Marcello e Francesco Munzi e Re Granchio di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis. Alla Semaine de la Critique infine, sempre oggi, Laura Samani esordisce con Piccolo Corpo, ambientato nell’Italia del 1900 dove la giovane Agata, si imbarca in un viaggio verso un santuario “del respiro” in cerca di un miracolo per la sua bambina nata morta. In attesa di Nanni sulla croisette, l’Italia a Cannes c’è e si fa sentire.
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