Saranno Bologna, Milano, Pesaro, Rimini e Torino le cinque città che si giocheranno la fase finale della gara per scegliere la città che ospiterà l’Eurovision Song Contest 2022. Roma, che aveva ospitato l’edizione del 1991 dunque, è fuori e perde un’altra occasione.

Delle diciassette cenerentole ne erano rimaste in corsa undici. Tra queste anche Roma nonostante il Palazzo dello Sport non rispondesse ad alcune specifiche tecniche richieste alla struttura ospitante dell’Ebu (l’unione europea di radiodiffusione che supervisiona l’organizzazione dello show) a partire da un soffitto in grado di supportare carichi pendenti perché quello del palazzetto dell’Eur è a volta. Quindi è stato probabilmente questo il motivo di esclusione della Capitale dalla corsa ad ospitare la manifestazione regalata all’Italia grazie alla vittoria nella scorsa edizione dei Maneskin con la loro “Zitti e Buoni”.

La sindaca Virginia Raggi, all’indomani della vittoria del gruppo rock romano a Rotterdam, aveva twittato: “Roma è la città perfetta per rilanciare la sfida”. Favorevole allo svolgimento della kermesse nella Capitale anche il direttore di Rai 1 Stefano Coletta. Il Comune si era detto disposto a collaborare con Rai e Ebu per trovare soluzioni alternative al Palazzo dello Sport: dalla Nuova Fiera di Roma al Nuovo Centro Congressi, passando per Cinecittà che aveva ospitato già l’edizione disastrosa del 1991, segnata da ritardi legati al traffico e problemi organizzativi.

Nulla di fatto quindi ed in corsa rimangono Milano che ha messo a disposizione il Forum di Assago e il Palazzo delle Scintille, Torino con il suo Pala Alpitour e Bologna con l’Unipol Arena sono sicuramente le favorite. Ma anche Rimini (RDS Stadium) e Pesaro (Vitrifrigo Arena) sono possibili candidate. Oltre a Roma, anche Sanremo, Acireale, Alessandria, Genova, Palazzolo Acreide sono state escluse.

La città ospitante deve avere: Un aeroporto internazionale a non più di 90 minuti dalla città. Oltre 2 000 camere d’albergo nella zona vicina all’evento. Un’infrastruttura (stadio/sede/centro) in grado di ospitare una trasmissione in diretta su larga scala con i requisiti minimi elencati di seguito.

L’infrastruttura deve: Essere al coperto, dotata di aria condizionata secondo gli standard vigenti e ben perimetrabile. Avere una capienza di 8.000 – 10.000 spettatori nella sala principale durante l’evento ESC (che corrisponda al 70% della capienza massima prevista per i normali concerti, prendendo in considerazione le specifiche esigenze di ESC per palco e produzione). Essere dotata di un’area principale che possa ospitare un allestimento e tutti gli altri requisiti necessari a realizzare una produzione di alto livello con altezze disponibili di circa 18 metri, in particolare, con buone capacità di carico sul tetto, e facile accesso al carico.

Avere una struttura logistica intorno all’area principale che supporti le esigenze della produzione quali: infrastrutture per la sicurezza, un centro stampa per 1.000 giornalisti, un’area per le delegazioni che includa i camerini, strutture per il personale ed uffici, un’area per l’hospitality, servizi per il pubblico come toilettes e punti per la vendita di cibo e bevande. Disporre di aree a raso e di facile accesso contigue ed integrate nel perimetro dell’infrastruttura per il supporto tecnicologistico di 5.000 mq. Essere disponibile esclusivamente per sei settimane prima dell’evento, due settimane durante lo spettacolo (che si svolgerà a maggio) e una settimana dopo la fine dell’evento per lo smontaggio.

Riccardo Annibali

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