Non è una detenzione a brioche e cappuccino, ma solo cercare di dare dignità a chi vive recluso tra le quattro mura di una cella e cerca di riempire il tempo dilatato di una condanna da scontare. È questo il senso di una delle proposte del garante regionale dei detenuti, Samuele Ciambriello, in visita all’interno del carcere di Poggioreale nel giorno di Ferragosto. «Basta fare poco, affinché diventi molto» riferisce Ciambriello.

«Proprio per dimostrare che a volte basta poco – afferma il garante campano – vorrei segnalare una serie di richieste che mi sono state rappresentate come esigenza comune, ovvero consentire la possibilità di vedere in chiaro le partite del Calcio Napoli». Una proposta che era già nata alcuni anni fa su iniziativa del cappellano della casa circondariale «Giuseppe Salva», don Franco Esposito. «Per questo – ha aggiunto Ciambriello – ho già avviato l’interlocuzione con i vertici di Sky, ma faccio appello anche ad associazioni o sponsor privati che siano disponibili a offrire un supporto economico e li invito a mettersi in contatto con il mio ufficio». Servono soldi, in ordine di migliaia di euro. Apriti cielo! Alla notizia della proposta si sono scatenati i giustizialisti di turno. Sui social e sul web i commenti piccati di chi ritiene questa proposta un modo per alleggerire la detenzione come se si trattasse di trasformare il carcere in un albergo o la reclusione in un soggiorno vacanza, dimenticando e ignorando tutto l’orrore che proprio in questi giorni è emerso.

Le carceri sono luoghi senza speranza, e ormai senza dignità. Sono luoghi difficili e invivibili anche per chi vi lavora e non solo per chi ci vive da recluso. Lo dimostrano i suicidi sempre più elevati, gli atti di autolesionismo in costante crescita, le criticità nel garantire la funzione rieducativa della pena, l’eccessivo ricorso alla custodia preventiva, l’eccessiva durata dei processi e l’ingente numero di detenuti in attesa di giudizio. Tutto questo a dimostrazione di come la sensibilità, rispetto ai temi della detenzione e della esecuzione della pena, sia scarsa quanto la cultura sul tema. La gente commenta in genere senza sapere, o sapendo ben poco di come funzionano e di come dovrebbero funzionare, secondo la legge, l’esecuzione della pena, il carcere e le misure alternative, i principi costituzionali. Dalla consueta visita di Ferragosto all’interno del carcere di Poggioreale, sono emerse numerose storie che fanno pensare, e dovrebbero far pensare tutti. «Ho visitato il carcere di Poggioreale – dice il garante regionale – per un giro di ascolto e perché l’azione dell’Ufficio del garante non conosce ferie». Fa caldo e le mura dell’antico carcere partenopeo sono roventi.

La visita dal garante ha interessato due padiglioni, il «Roma» e il Centro Clinico SAI. «In primo luogo – dice ancora – voglio esprimere il mio particolare apprezzamento per le donne e gli uomini dell’amministrazione penitenziaria e i loro vertici che – nel giorno di Ferragosto – hanno garantito con la loro presenza che il carcere fosse un luogo presidiato e non dimenticato». Poi il garante si è intrattenuto con alcuni reclusi: «Ho ascoltato le richieste delle persone trans che chiedono giustamente la possibilità di acquistare prodotti femminili in un carcere che è invece pensato solo al maschile. Ho poi incontrato un uomo di 90 anni che deve scontare poco più di due anni di pena ma per il quale non si trova una struttura che lo possa ospitare. Come lui ci sono diverse persone di età avanzata che, con pochi accorgimenti, potrebbero terminare di espiare la pena in modalità alternativa». Dipende dal reato che, se non ostativo, può generare questo tipo di aberrazioni, così che un uomo di 90 anni sconti quel che resta della sua vita dietro le sbarre. Sì, ha novant’anni ed è in carcere.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).