Sembra essere caduto nel vuoto l’invito del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a evitare gli assembramenti ed essere ancora più rigorosi nel rispetto delle regole anti contagio. In questo primo sabato di novembre la folla ha invaso le strade di Napoli. Sui social circolano centinaia di immagini di una città affollatissima, con persone che passeggiano sul lungomare, ai baretti di via Chiaia, al Vomero, nel centro storico e a via Aniello Falcone. Tutte zone dove la movida è vietata praticamente dalle 18. Ma complice il bel tempo e la paura dell’imminente ulteriore stretta i napoletani non hanno saputo rinunciare a uscire di casa.

Persino il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in perenne disaccordo con il Governatore De Luca, aveva fatto un appello ai suoi concittadini su Facebook a evitare di uscire di casa e assembrarsi nelle strade della città per scongiurare il rischio zona rossa. Un appello verbale, senza un’ordinanza che lo vietasse definitivamente però. E invece in migliaia sono usciti, hanno affollato ristoranti e bar e in tanti erano senza mascherina e senza rispettare il distanziamento sociale. Regole che comunque sono vigenti anche nelle zone gialle.

“Purtroppo anche questo fine settimana – spiega il presidente del Comitato Aniello Falcone Mauro Boccassininonostante l’appello del presidente della Regione e del sindaco de Magistris si continuano a mantenere atteggiamenti superficiali per non dire irresponsabili. C’è molta gente, non c’è distanziamento e non c’è alcun uso della mascherina. Addirittura – prosegue Boccassini – si vedono bar servire aperitivi e stuzzichini fin sopra i muretti di via Aniello Falcone, per aggirare la normativa sull’occupazione dei tavoli. Tutto questo, specie se si considera l’attuale situazione ed il rischio concreto di una declassificazione della nostra regione, con tutte le limitazioni a cui rischiamo di andare incontro è avvilente”.

Sul lungomare di Napoli i ristoranti sono stati presi d’assalto e il traffico si è paralizzato inevitabilmente. Nonostante l’appello di De Luca ai sindaci a chiudere centri storici e i passeggi in riva al mare, de Magistris ha deciso di non ascoltarlo e lasciare aperto il lungomare ai cittadini. Gli unici che lo hanno ascoltato sono stati il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli e quello di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione. Il primo ha stabilito che a Salerno per ogni weekend fino al 3 dicembre prossimo, sarà vietato passeggiare nel lungomare cittadino, comprese la spiaggia di Santa Teresa, molto frequentata dai giovani, e la villa comunale.

Il secondo che “Bacoli, sabato e domenica, sarà off limits – ha scritto su Facebook Della Ragione – È una scelta dolorosa, ma necessaria. A tutela di tutti. Di chi qui ci abita, di chi qui ci viene per scelta. Ho firmato l’ordinanza che sospende il mercato e vieta l’accesso, per domani e dopodomani, presso i luoghi di aggregazione della nostra città. Resteranno chiuse le spiagge, i pontili, le piste ciclabili, le ville, i parchi e le piazze pubbliche. Dalla Villa comunale al Parco Vanvitelliano, dalla spiaggia di Miseno a quella di Cuma, da piazza Marconi alla piazza di Baia, dal pontile di Torregaveta a quello di Marina Grande”.

Affollatissimo anche il Vomero e la tradizionale passeggiata dello ‘struscio’ tra Piazza Medaglie d’Oro, Piazza degli Artisti, Piazza Immacolata, via Scarlatti e via Luca Giordano. Stessa situazione si è verificata anche a Pozzuoli per le vie della movida e sul lungomare.

Alle immagini per le strade del weekend fanno eco le preoccupanti parole di Italo Giulivo, coordinatore dell’Unità di Crisi della Regione Campania. “La Campania è zona gialla perché il governo ha interpretato la situazione al 25 ottobre che era migliore perché avevano assunto misure più cautelative rispetto al resto del Paese – ha detto all’Ansa – Il governo guarda il colore nello specchietto retrovisore e questo vuol dire che abbiamo lavorato bene sulla prevenzione. Io penso che con l’analisi dei nuovi dati, prevista nei prossimi giorni, potremmo diventare zona arancione e ciò confermerebbe le nostre preoccupazioni. Sarei perplesso se dovessimo rimanere zona gialla”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.