C’è sempre un’ora che segna la Storia. Un’ora tragica. Quando a Mosca sono le 6 del mattino, Vladimir Putin annuncia in tv l’attacco all’Ucraina. L’offensiva inizia con un’ondata di missili da crociera, colpi d’artiglieria e bombardamenti aerei che hanno colpito postazioni di confine e infrastrutture militari, tra cui le basi aeree. Da quel momento è solo cronaca di guerra. Una guerra che squassa l’Europa. Mosca ha circondato il Nord e l’Est dell’Ucraina con circa 190mila truppe, 30 mila delle quali in Bielorussia, ha ammassato le sue forze navali nel Mar Nero e ha chiuso il Mare d’Azov alla navigazione. In totale la Russia può contare su 900mila truppe, due milioni di riservisti e mezzo milione di militari impiegati in altre forze.

L’Ucraina ha invece un esercito di terra di 145 mila effettivi, più 45 mila nell’aeronautica e altri 11 mila nella marina. I riservisti sono 900 mila, ai quali si aggiungono altri 100mila impiegati in altre forze. L’operazione militare russa in corso sull’intero territorio dell’Ucraina – dicono a Il Riformista fonti Nato a Bruxelles – è stata finora caratterizzata, principalmente, da una campagna aerea e missilistica volta, in primis, alla disarticolazione della catena di comando e delle capacità di difesa aerea ucraine e, in secondo luogo, all’eliminazione di obiettivi navali e missilistici in grado di costituire un pericolo per le forze russe. Si tratta, in effetti, di una dottrina abbastanza consolidata a livello globale che implica la distruzione “a distanza” di obiettivi strategici nelle prime 24/48 ore del conflitto, attraverso l’impiego di missili balistici di teatro e cruise uniti a barrage di artiglieria e razzi guidati, per consentire l’avvio di un’offensiva terrestre in profondità.

“Un’operazione militare per proteggere il Donbass”, dice il presidente russo, che chiede all’esercito di Kiev di “consegnare le armi e andare a casa”, affermando che i piani di Mosca non includono l’occupazione del Paese ma la sua smilitarizzazione e denazificazione. «Ora – aggiunge lo zar – alcune parole importanti, molto importanti per coloro che potrebbero essere tentati di intervenire dall’esterno negli eventi in corso», ha detto Putin. «Chiunque tenti di interferire con noi, e ancor di più di creare minacce al nostro Paese, al nostro popolo, dovrebbe sapere che la risposta della Russia sarà immediata e porterà a conseguenze come non sono state sperimentate nella storia. Siamo pronti per qualsiasi sviluppo di eventi. Tutte le decisioni necessarie al riguardo sono state prese. Spero di essere ascoltato». L’operazione russa è in corso in diverse città dell’Ucraina e mira a «distruggere lo stato ucraino, impadronirsi del suo territorio con la forza e stabilire un’occupazione», denuncia in un comunicato il ministero degli Affari esteri ucraino. Le truppe si muovono dalla Russia e anche dalla Bielorussia e l’incursione è attentamente seguita dal Pentagono.

Lo scopo secondo l’intelligence potrebbe essere quello di “prendere Kiev in 48 ore”, considerando la distanza, anche se l’esercito russo ha assicurato che lo scopo sarà finalizzato ai siti militari ucraini e condotto con “armi ad alta precisione”. Il suono delle sirene e i colpi di mortaio hanno svegliato la popolazione in diverse città. In molti hanno scelto di rifugiarsi nei bunker mentre altri hanno deciso di abbandonare le città verso luoghi più sicuri. Un vero e proprio esodo secondo le prime testimonianze. La Russia ha affermato di aver distrutto basi aeree e la difesa antiaerea. L’Ucraina ha quindi annunciato la chiusura del suo spazio aereo, mentre Kiev ha affermato di aver abbattuto cinque aerei russi e un elicottero. Due carri armati e diversi camion russi sarebbero stati distrutti nell’area di Schastye, nella regione di Lugansk. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è rivolto alla nazione affermando che la Russia ha effettuato attacchi missilistici sulle infrastrutture dell’Ucraina e sulle guardie di frontiera ucraine con esplosioni che si sentono in molte città del paese. Ha aggiunto di aver parlato con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e di aver detto agli ucraini di restare a casa e di mantenere la calma: «L’esercito è operativo. Sarò con voi costantemente. Siate forti. Vinceremo perché siamo l’Ucraina. Gloria all’Ucraina».

Il presidente ha anche affermato che l’Ucraina introdurrà la legge marziale in tutti i territori dello stato. Le sirene antiaeree sono risuonate ripetutamente a Kiev, dove sono state udite diverse esplosioni. Secondo l’agenzia Tass sono stati colpiti palazzi e strutture commerciali durante la prima fase dell’attacco russo. Ci sarebbero “danni” mentre la Cnn parla di “centinaia di militari ucraini morti”. Dati non verificabili. Le sirene suonano anche a Leopoli, nell’Ucraina occidentale, proprio dove si sono trasferiti molti diplomatici. Per l’intera giornata si è combattuto a Chernobyl attorno a 200 tonnellate di scorie nucleari. In serata Interfax comunica che la centrale come l’intera è sotto il controllo dei militari russi. I morti si cominciano a contare a centinaia. E il bilancio cresce di ora in ora. Il comando militare ucraino ha affermato che i russi hanno colpito un ospedale a Vuhledar, nella regione di Donetsk. Il bilancio sarebbe di 4 morti e 10 feriti, tra cui 6 medici. L’Ucraina ha affermato che la Russia ha effettuato 203 attacchi dall’inizio della giornata in quasi l’intero territorio.

Diciotto aerei da trasporto strategici Il-76 russi sono decollati da Pskov, in Russia, e volano in direzione di Kiev, portando forse paracadutisti. A riferirlo in serata è Kyev Indipendent citando Christo Grozev, direttore del sito giornalistico investigativo Bellingcat, il quale ha detto di aver avuto l’informazione da fonti del governo di Kiev. «Il loro unico obiettivo plausibile – ha affermato Grozev – sarebbe di prendere e sottomettere Kiev (e installare un governo fantoccio) oggi, mentre il mondo sta guardando e non sta facendo praticamente nulla». «Ci aspettiamo diverse fasi nell’attacco della Russia». Lo afferma un funzionario del Pentagono citato dai alcuni media americani. Quella vista finora è la prima fase, ha aggiunto. Per il momento, ha aggiunto, stimano che “più di 100 missili russi siano stati usati” negli attacchi. Lo afferma un funzionario del Pentagono citato dall’agenzia Bloomberg. Il sindaco di Odessa ha smentito l’ingresso di truppe russe, nel Sud dell’Ucraina. Nell’area si registrano 18 morti nel corso della seconda ondata di attacchi missilistici (fonte Sky News) che cita le autorità regionali ucraine. Odessa è uno dei porti più importanti sul Mar Nero e si trova a ovest della Crimea a pochi chilometri dal confine con la Moldavia e ha circa un milione di abitanti.

«Il presidente Putin ha scelto una guerra premeditata che porterà una catastrofica perdita di vite umane e sofferenze umane. Solo la Russia è responsabile della morte e della distruzione che questo attacco porterà, e gli Stati Uniti, i loro alleati e partner risponderanno in modo unito e deciso. Il mondo riterrà responsabile la Russia e le chiederà conto». È la dichiarazione con cui il presidente Biden ha reagito all’invasione dell’Ucraina. Il capo della Casa Bianca annuncia una reazione coordinata dell’Occidente: «Domani (oggi ndr) incontrerò i miei omologhi del G7 al mattino e poi parlerò al popolo americano per annunciare le ulteriori conseguenze che gli Stati Uniti, i nostri alleati e partner imporranno alla Russia per questo inutile atto di aggressione contro l’Ucraina e la pace e la sicurezza globali. Ci coordineremo inoltre con i nostri alleati della Nato per garantire una risposta forte e unita che impedisca qualsiasi aggressione contro l’Alleanza». A Biden è stata presentata l’opzione di effettuare massicci attacchi informatici per frenare la capacità della Russia di sostenere le sue operazioni militari in Ucraina. Lo riferisce Nbc citando quattro fonti.

«Non ci sono truppe Nato in Ucraina al momento, non abbiamo né piani né intenzioni di dispiegare le truppe Nato in Ucraina ma stiamo incrementando truppe nella parte orientale dell’Alleanza in territorio Nato. L’Ucraina è un partner di valore, ma non abbiamo truppe e non abbiamo piani di inviare truppe in Ucraina –dichiara il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg – La Russia ha attaccato l’Ucraina, è un atto brutale di guerra. Quello che aveva detto da mesi è successo. È un momento grave per noi, la guerra è in Europa. La Russia non ci attaccherà perché siamo la più forte Alleanza della storia e siamo tutti allineati, ciò dovrebbe prevedere qualsiasi espansione della tragedia che stiamo vedendo in Ucraina. La pace – ha proseguito – nel nostro continente è andata in frantumi. La nostra libertà è minacciata, dobbiamo rispondere e dobbiamo essere ancora più uniti, America del Nord e Europa insieme nella Nato. Proteggeremo le persone e i loro valori, la democrazia sempre prevarrà. Se la Russia attaccherà un membro Nato farà scattare la reazione dell’Alleanza». «Condanniamo l’invasione russa nel modo più aspro. Affermiamo il nostro inamovibile appoggio e la nostra solidarietà all’Ucraina». È quello che affermano i leader del G7 nella dichiarazione diramata dalla cancelleria di Berlino dopo il vertice virtuale di ieri. «Ci impegniamo a proteggere i sistemi democratici e a rafforzare la nostra collaborazione per la priorità globali come clima, ambiente e salute», si legge ancora.

Da New York a Londra, da Parigi a Roma, da Berlino a Bruxelles la condanna è unanime. La guerra di Putin ricompatta la Nato, rafforza le relazioni euroatlantiche, e mostra una Europa unita come mai in passato. Ma tutto ciò non sembra fermare lo Zar del Cremlino. Lui ha scelto la “diplomazia delle armi”. La notte a Kiev come in tutta l’Ucraina è illuminata dai traccianti dell’anti aerea, dai colpi di artiglieria pesante, dai missili che piovono dal cielo. Una notte di paura e di morte. È il primo giorno di guerra. Una guerra asimmetrica. Ad alta intensità. Nel cuore dell’Europa.

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Esperto di Medio Oriente e Islam segue da un quarto di secolo la politica estera italiana e in particolare tutte le vicende riguardanti il Medio Oriente.