Un campo largo ma più stretto, che guarderà al centro riformista draghiano più un fronte di sinistra che comprenda Verdi e Liberi e Uguali. È questo lo schieramento che ha in mente il Partito Democratico in vista del voto del prossimo 25 settembre, data stabilita giovedì dal Consiglio dei ministri presieduto dal premier dimissionario Mario Draghi.

Niente più Movimento 5 Stelle, almeno stando alle parole pronunciate da più voci Dem. In primis Enrico Letta, il segretario del PD, che dagli studi di La7 di ‘Otto e mezzo’ chiude la porta a Giuseppe Conte e agli ‘irresponsabili’ pentastellati che hanno provocato la crisi di governo e le dimissioni del presidente del Consiglio.

La mia impressione e valutazione è che sia molto complicato immaginare che coincidano di nuovo le nostre strade”, ovvero quelle di 5 Stelle e PD, “dopo una scelta come quella di ieri”. Con Conte “dopo ieri non ci siamo sentiti“, ha poi aggiunto, “ha fatto una scelta sbagliata per l’Italia e ognuno di noi sa che il Paese è spaventato e timoroso”. Pochi minuti e le parole si fanno più nette, di chiusura totale: “Penso che con i tre partiti che hanno fatto cadere Draghi è impossibile fare alleanze elettorali in questa tornata”, la stoccata del segretario Dem.

Dunque niente più ‘campo larghissimo’, una Unione bis con tutti dentro contro “le destre” per impedire al trio Meloni-Salvini-Berlusconi di conquistare Palazzo Chigi, ma una riedizione più stretta e più tendente al centro dello schieramento, nel nome dell’agenda Draghi.

La ‘corte’ a Calenda

Chi, dunque, farà parte di questa coalizione? Dato per scontato l’appoggio a sinistra di Verdi e Liberi e Uguali, compito di Letta sarà da qui a poche settimane quello di creare una terza gamba centrista alla coalizione. Il più ambito è Carlo Calenda, il leader di Azione che ha federato il partito con +Europa: i sondaggi infatti gli danno un 5 per cento che potrebbe risultare decisivo nei collegi uninominali del Rosatellum.

Eppure l’ex ministro ed europarlamentare sembra essere pronto ad una corsa in solitaria, data anche l’incompatibilità ormai assodata con Matteo Renzi, l’altro leader centrista con la sua Italia Viva. Calenda spiega la sua posizione in una intervista a Repubblica: “A fare l’ammucchiata contro i sovranisti non ci sto. Se vogliono l’Unione bis, facciano pure. Senza di noi”.

Insomma, una corsa fuori dai due poli di destra e sinistra. Anche perché Calenda non si fida dei Dem e della loro reale volontà di abbandonare i populisti 5 Stelle di Conte: “Domani ci saranno le primarie Pd-M5S in Sicilia. Il senatore Luigi Zanda ha parlato di alleanza elettorale per settembre. Nel Pd c’è gente che ancora oggi si riconosce in Conte più che in Draghi, vedi Goffredo Bettini”.

Ma il problema per Calenda sono anche gli altri pezzi di ‘campo largo/stretto’. A sinistra “persone come Nicola Fratoianni o come Angelo Bonelli, che hanno marciato contro il rigassificatore di Piombino”, al ‘centro’ l’ipotesi di una candidatura di Luigi Di Maio, “uno che ieri si è dato la zappa sui piedi da solo, dicendo che non ce la faremo a ottenere i fondi del Pnrr…”.

Il rassemblement centrista per Letta (senza Renzi)

Già, Di Maio. Il ministro degli Esteri, a capo degli scissionisti ex grillini nel gruppo parlamentare di ‘Insieme per il futuro’, non ha ancora un partito da presentare alle urne. Una situazione simile a quella di Giuseppe Sala, il sindaco di Milano da mesi in predicato di scendere in campo con una nuova forza ecologista e liberale.

Il titolare della Farnesina e il sindaco potrebbero unire le forze per presentarsi insieme al voto, proprio in allanza col Partito Democratico. Un campo comune da cui verrebbe escluso Matteo Renzi, almeno secondo un retroscena di Repubblica: il leader di Italia Viva viene considerato una sorta di fattore negativo nelle urne, la sola presenza dell’ex premier secondo i sondaggisti sentiti dal Partito Democratico sarebbe sufficiente a dirottare altrove i voti dell’elettorato Dem in rotta con Renzi.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia