Una sconfitta, la prima in stagione, che non fa male. Il Napoli ha perso due a zero ad Anfield Road contro il Liverpool, con due gol su calcio d’angolo nei minuti di recupero, ma è comunque arrivato primo nel suo girone di Champions. Un’impresa, riuscita fino ad ora solo al Napoli di Sarri, che i ragazzi di Luciano Spalletti hanno costruito con la qualità del gioco e una personalità da grande squadra europea. Anche a Liverpool il Napoli ha sciorinato calcio ad alta intensità finché ce n’è stato bisogno e solo centimetri hanno negato ad Ostigard la gioia del gol su perfetto assist di Kvaratskhelia.

Anche l’allenatore dei Reds, il pluridecorato Jurgen Klopp, ha ammesso che il primo posto del Napoli è stato ampiamente meritato, e dunque all’urna di Nyon di lunedì prossimo i partenopei ci arriveranno da protagonisti, temuti e rispettati da tutti. Nel frattempo, però, il Napoli è di scena a Bergamo per consolidare anche il primato il campionato, forte dei cinque punti di vantaggio accumulati dopo lo squillante 4-0 contro il Sassuolo. Si tratta di uno scontro diretto tra prima e seconda, perché sono proprio gli orobici ad essere in testa al gruppo degli inseguitori dopo un avvio sorprendente di stagione. La squadra di Gasperini, che ha l’indubbio vantaggio di non giocare le coppe, è molto diversa dalla squadra d’assalto delle ultime stagioni. Difesa bassa e contropiede sono le nuove parole d’ordine dalle parti del Serio e dell’Adda, trincee da prima guerra mondiale che saranno sicuramente riproposte contro l’attacco micidiale degli azzurri.

Per Spalletti una partita difficile, ma anche una grande opportunità: vincendo, il Napoli potrebbe fare il vuoto prima della sosta per i mondiali. Saranno importanti le scelte iniziali ed anche i cinque cambi, che in più occasioni hanno già contribuito in modo decisivo alla vittoria. Il Napoli, in ogni caso, non avrà la tremarella; non è più uno dei personaggi in cerca d’autore che ossessionavano il Pirandello magistralmente interpretato da Toni Servillo ne “La stranezza”, ma una squadra solida e consapevole, a cui servirà solo un po’ di fortuna e buona salute per vincere qualcosa di importante. Il sindaco di Napoli avrà invece bisogno di qualcosa in più della fortuna per superare l’impasse del “Patto per Napoli”, i cui finanziamenti sono fermi al palo. Manfredi si dice giustamente fiducioso e aspetta di parlare con il nuovo Presidente del Consiglio, ma traspare nervosismo in attesa delle mosse del Governo.

Nel frattempo la città scoppia di turisti, e anche Natale si annuncia da record. Non è più il turismo mordi e fuggi di qualche anno fa, e questo fa bene all’economia. Ma ad est come ad ovest non si può vivere solo di Air Bnb e servono investimenti per rilanciare il porto, la logistica, la manifattura, l’industria culturale e digitale. Altrimenti l’unico treno chiamato desiderio continuerà ad essere quello del reddito di cittadinanza.