“Sono rimasto a Milano, ho invitato chi come vive lontano da casa a non avere paura e a restare dov’è. Da quando ho capito che saremmo dovuti restare in casa ho voluto creare qualcosa che potesse regalare un pizzico di allegria e quindi “Operazione felicità””. A parlare è Stefano Maiolica, il giovane blogger salernitano seguitissimo su Instagram dove unisce e lancia iniziative sociali dal suo account unterroneamilano. Il Riformista l’ha raggiunto telefonicamente per farsi raccontare l’ultima idea: il pacco della felicità.

In cosa consiste la tua iniziativa?
«Con la complicità di alcuni sponsor abbiamo creato i “pacchi della felicità” che arriveranno a casa di operatori sanitari, studenti e lavoratori fuori sede ma non solo. Un modo per regalare un attimo di felicità in questi giorni terribilmente difficili».

Com’è nata l’idea?
«Appena ho capito che saremmo dovuti restare in casa e che farlo è fondamentale per tutelare noi e gli altri ho pensato a un modo per regalare un sorriso, qualcosa di buono ma soprattutto per invitare tutti a non uscire dalle proprie abitazioni. In questo modo cerco di esorcizzare la paura e creare unione tra chi ha scelto di restare a Milano».

Cosa contiene il pacco della felicità?
«Un sacco di cose buone e utili ora che dobbiamo restare dentro casa. Il Ristorante campano con sede a Milano Locanda Carmelina ci ha fornito un kit con tutti gli ingredienti necessari per la preparazione della pizza, Pigna invece ci ha regalato quaderni e astucci per agevolare gli studenti, Ods otulet dolciario ci ha inviato creme al pistacchio e disinfettante per le mani e il team di Deliveroo sta effettuando gratuitamente le consegne».

In che modo hai scelto i destinatari del regalo?
«Ho pubblicato sulla mia piattaforma online un modulo da compilare. Ho dato precedenza agli operatori sanitari, a coloro che in queste settimane sono in trincea per curarci, poi a studenti e lavoratori del sud fino ai ragazzi lombardi. Ho tenuto in considerazione anche gli indirizzi poiché possiamo consegnare solo in alcune zone della città».

C’è stata qualche richiesta che ti ha colpito particolarmente?
«Quella di un’infermiera di Bari che presta servizio qui a Milano. Mi raccontava di essere esausta dai turni no stop che sta facendo in ospedale e di non avere il tempo di comprare nulla o di fare la spesa. Il primo pacco è stato consegnato a lei e da lì l’idea, poi condivisa da tutti gli utenti, di dare precedenza agli operatori sanitari. Ma anche il messaggio di un ragazzo che da Napoli mi chiedeva di inviare il pacco alla sorella più piccola rimasta a Milano».

Avete consegnato tutti i pacchi?
«Quasi. Abbiamo deciso di destinare alcuni pacchi della felicità ai senza tetto di Milano e così questa notte andremo a consegnare il nostro regalo. Adesso che la città è deserta non ricevono più neanche quei pochi centesimi dai passanti. Speriamo possano sorridere per un minuto anche loro».

L’iniziativa fa parte del progetto “operazione felicità”, di cosa si tratta?
«È un portale web realizzato gratuitamente dalla società becreatives nel quale ho riunito professionisti di ogni settore e creato vari appuntamenti: lezioni di cucina, corsi di yoga e dirette con personal trainer che spiegano gli esercizi da poter fare a casa. Ho pensato di dover inventare qualcosa per rendere la quarantena meno faticosa».

Chi come te ha scelto di restare a Milano, come sta vivendo questi giorni?
«Siamo spaventati. Qui abbiamo avuto subito la percezione della gravità di quello che stava accadendo. Abbiamo deciso di non metterci in viaggio per tutelare noi e le nostre famiglie ma la mancanza di casa in queste situazioni di pericolo e paura si fa sentire moltissimo. Vorremmo starcene al sicuro, nella città dove siamo cresciuti e con le persone che amiamo ma sappiamo che restare dove siamo è la scelta più responsabile e ci sposteremo solo quando sarà sicuro».

C’è solidarietà tra ragazzi del sud che vivono a Milano?
«Si, siamo molto uniti. Ho creato una chat che conta duemila contatti nella quale parliamo, ci informiamo, ci teniamo compagnia e a volte cerchiamo anche di sorridere e sdrammatizzare. Abbiamo creato anche una rete di donazioni per l’ospedale Cotugno di Napoli. Io ogni mattina prendo il tè in diretta Instagram mentre chiacchiero con gli altri. Intervengono moltissimi utenti e abbiamo anche uno psicologo che ci fornisce consigli preziosi. Intanto speriamo che tutto finisca presto per tornare alla normalità e a casa».

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.