“Da Casamicciola (Ischia) una foto che trasmette speranza, simbolo del grande lavoro dei tanti soccorritori impegnati da giorni ad aiutare la popolazione. Il Governo e l’Italia tutta vi sono grati”. Così Giorgia Meloni sui suoi social ha omaggiato quanti sono prontamente intervenuti a Ischia dopo la terribile frana che sabato 26 novembre si è abbattuta su Casamicciola portando morte e distruzione. E accanto al post la foto di un poliziotto con una bambina in braccio, completamente bagnato sotto la pioggia battente, mentre cerca di oltrepassare il fango e portarla in salvo. È Massimo Gravina, 51 anni, assistente capo del commissariato sull’isola, un gigante dalla faccia buona, simbolo della speranza nell’isola martoriata.

“E pensare che abitavo a 700 metri in linea d’aria da via Celario. Il terremoto dell’agosto 2017 mi ha buttato giù la casa di famiglia e da allora vivo in un’altra zona. Tornarci sabato mattina per salvare delle vite dal fango mi ha fatto molta impressione”, ha detto Massimo Gravina intervistato dal Corriere della Sera. È in polizia da 25 anni di cui 10 in servizio alla Questura di Napoli e al commissariato di Ischia. È stato tra i primi ad arrivare sul luogo della frana sabato mattina appena è stato diramato l’allarme. Quando è arrivato a Casamicciola pioveva ancora tantissimo. “Davanti a noi un paesaggio lunare, tutti coperto dal fango, da un lato le case non c’erano più, dall’altro esistevano ancora ma la frana rischiava di portare via anche quelle con la gente dentro. Qualcuno che scendeva a piedi lo abbiamo accompagnato, ma gli altri li abbiamo dovuti raggiungere noi”, ha raccontato.

I primi soccorsi sono stati i più difficili, con l’acqua che scendeva dall’alto e il fango morbido che trascinava via tutto. “Affondavamo fino al bacino nel fango – continua il poliziotto – sembravano le sabbie mobili, non sapevamo cosa ci fosse sotto, e senza alcun appiglio. Abbiamo cercato di reggerci, di fare una catena umana, di mettere in mezzo tronchi e assi di legno, tutto quello che trovavamo, per costruire un passaggio e per non andare giù. Alla fine abbiamo raggiunto otto persone, bambini e anziani compresi, parenti delle vittime”.

È stato quello il momento in cui è stato immortalato nella foto che ha ripreso la premier Giorgia Meloni. Gravina, insieme ai colleghi salivano e scendevano per quella discesa di fango che aveva travolto tutto. Entravano nelle case, aiutavano le persone a lasciare quel posto pericoloso con il cuore in gola, senza sapere cosa stava succedendo e se la situazione poteva peggiorare. “Ho preso in braccio la bimba di quattro anni – continua il racconto – ha capito, era impaurita ma si è stretta a me e l’ho portata giù. Sono un tipo abbastanza coriaceo, duro, ma vivere di persona situazione del genere spezzano il cuore a tutti”.

“La gente era in pigiama, con le pantofole, qualcuno era riuscito a mettersi addosso quello che trovava – continua Gravina – abbiamo portato giù i più anziani che non camminavano bene. Una tragedia comunque, al posto di un parcheggio e di una strada di collegamento con un dislivello di quattro metri c’era solo fango”, ha concluso. La sua foto con la bambina in braccio è un’altra delle immagini indelebili della tragedia di Ischia ma anche del coraggio e della speranza.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.