Dramma migranti
La bimba morta di sete sullo sfondo dell’Italia sovrana

A lasciar morire di sete la bambina siriana su quel barcone partito dal Libano non era la psicotica disattenzione di una madre, quella su cui qualche settimana fa si esercitavano i moralismi nostrani e pure qualche pretesa di forca per la degenerata che si dedicava al week end con il suo ganzo mentre la figlia era abbandonata a languire senza acqua e senza cibo. La bambina siriana che l’altro giorno ha finito di vivere in mezzo al mare aveva lì con lei una madre, la donna che ha guardato il corpo della figlia che si essiccava mentre una diversa noncuranza, non una inettitudine genitoriale, mancava di dare soccorso all’ennesimo carnaio galleggiante.
Qui da noi qualche malvissuta rappresentanza accademica si è persino lasciata andare a una requisitoria contro le madri che mettono a rischio la vita dei propri figli per raggiungere le coste europee, un’operazione simile allo scrutinio della dotazione morale dell’antilope impazzita di sete che corre coi piccoli verso lo stagno dei coccodrilli: perché magari ancora non è chiaro, ma questi esseri umani non fuggono per diporto, fuggono dalle devastazioni della guerra e dalla fame e dalla sete, le privazioni che non si preoccupano di patire provvisoriamente durante il viaggio perché sanno che da dove vengono sarebbero condannati a patirle eternamente. Fin quando qualcuno, com’è successo ancora un paio di giorni fa, capisce che il viaggio è senza speranza, e allora lo prende il terrore, e scavalcando i cadaveri dei compagni sul ponte della nave si butta in acqua.
La bambina siriana ridotta a una cosa disidratata non ha avuto nemmeno la forza o la disperazione della sorella, un’altra bimba su quel barcone, che si è abbeverata di mare credendo in quel modo di salvarsi e ora è viva, si può dire, per caso. L’altra è morta per sempre, come tanti giusto nel giro di qualche giorno, come quello di un paio d’anni che un’altra madre ha composto prima di affidarlo al mare: senza un poeta a cantare che le sue ossa sono già corallo, e sullo sfondo i comizi elettorali dell’Italia sovrana e cristiana che bisogna proteggere dall’invasione.
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