Lo scorso giovedì, nel corso della serata conclusiva degli “Incontri con l’autore e col vino” di Lignano Sabbiadoro, Romano Prodi ha presentato il suo ultimo libro, L’Europa (Rizzoli). Si tratta di un percorso per immagini che, attraverso cento fotografie accompagnate da testi, ripercorre passo dopo passo le tappe fondamentali che hanno portato all’Europa di oggi. Nel libro, tra le altre cose, Prodi insiste sulla necessità di abolire il voto all’unanimità nelle decisioni europee, in modo da favorire azioni più concrete e rapide. Durante la presentazione, moderata da Paolo Possamai, l’ex premier si è soffermato in particolare sulla guerra tra Russia e Ucraina, sul ruolo che in essa giocano l’Unione Europea, gli Stati Uniti e la Cina. Gli abbiamo chiesto un breve bilancio della guerra in corso e di ciò che sta avvenendo sul fronte cinese.

Presidente Prodi, ovviamente non possiamo in nessun modo prevedere quanto durerà questa guerra. Ma se dovesse azzardare una previsione che cosa direbbe?
Da quando è diventata una guerra di trincea non so più fare previsioni. Proprio non lo so.

Secondo lei a che livello la Russia sta attualmente intervenendo nelle elezioni italiane?
Non ne ho idea, ma credo che la prospettiva della cosiddetta guerra dell’informazione stia pervadendo tutto il mondo, quindi è un fatto che purtroppo sarà comune a tutte le democrazie in futuro.

Nel corso del suo intervento ha sottolineato che la Cina non ha al momento fornito armi alla Russia, la quale ne sta acquistando dalla Corea del Nord. Secondo lei perché non lo ha fatto?
Per prudenza. La Cina ribadisce l’alleanza con la Russia, ma vuole tenersi ancora, diciamo così, un grado di libertà. La Cina, soprattutto, aveva tradizionalmente anche buoni rapporti con l’Ucraina. Non dimentichiamo che la Cina aveva comprato la sua prima portaerei dall’Ucraina, che poi aveva adattato e rifatto. Credo che prima di un intervento diretto che riguardi le armi la Cina voglia usare molta prudenza.

Che previsione fa sulla crisi Cina-Taiwan? È probabile che la situazione degeneri?
No: in futuro non si può sapere, ma oggi nessuno, né Stati Uniti né Cina hanno alcun interesse a far precipitare le cose. Per il futuro bisognerà vedere quale sarà il livello di tensione fra i due Paesi.