L'opinione
Lamorgese dà il via a politiche imbecilli, irresponsabili e criminogene
La giustificazione è anche più grave del fatto in sé: ti becco un paio di volte con un paio di canne e ti sbatto in galera. E perché? Perché altrimenti le forze dell’ordine sono “demotivate”. Lo ha detto l’altro giorno il ministro dell’Interno, la già prefetta Lamorgese, annunciando la novella di queste politiche imbecilli, irresponsabili, criminogene, di presunto contrasto al consumo di stupefacenti.
La ministrona ha detto proprio così: che i poliziotti le hanno spiegato che c’è tanta droga in giro, e loro sono stufi di arrestare gli spacciatori per poi ritrovarli in strada il giorno dopo. Questo andazzo (testuale) “incide anche sulla motivazione del personale di polizia che tanto si impegna su questo versante e vede la propria attività finire nel nulla”: e quindi alè con il carcere.
Dimentichiamoci pure del fatto che l’apparato proibizionista e criminalizzante in materia di droga ha dimostrato tutta la propria incapacità di risolvere il problema. Ma che questo sistema si perfezioni in un ulteriore trionfo di manette perché ce lo chiedono le forze dell’ordine è un supplemento insopportabile nella degenerazione civile cui stiamo assistendo. Ma perdio! Assumiamo provvedimenti di legge in campo criminale secondo le istanze della polizia? E il prossimo qual è? Magari a qualche colonnello non piace poi tanto questa roba della democrazia rappresentativa, e sai quant’è demotivato davanti all’impiccio delle libere elezioni e a questa noia dei diritti individuali: che facciamo, se chiede un bel giro di vite militaresco non gli diamo ascolto?
Probabilmente, e tragicamente, tutto questo è la semplice riprova che le acquisizioni civili e democratiche non sono mai acquisite per sempre e trovano banalissimi motivi di revoca: per esempio, nell’azione di una pericolosa schiatta di analfabeti issata al potere da un Paese indolente.
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