Frenetica giornata di incontri nei palazzi romani per decidere chi guiderà la Commissione Antimafia. Martedì prossimo infatti si riunirà per la prima volta la Commissione e si eleggerà l’Ufficio di Presidenza. Ma se è certa la nomina di Chiara Colosimo, su cui il direttore del nostro quotidiano Andrea Ruggieri ha scritto venerdì, oggi l’attenzione si sposta sulla vicepresidenza.

E anche se non è detta l’ultima parola avanza una ipotesi sorprendente. Pur di difendere la candidatura della Colosimo, attaccata in modo molto duro soprattutto da alcuni organi di informazione come Report e Repubblica, Fratelli d’Italia si starebbe preparando all’ennesimo accordo più o meno sotterraneo con il Movimento Cinque Stelle. Colosimo otterrà agevolmente i voti necessari all’elezione. Ma ciò che sorprende è il nome che Conte avrebbe in mente di proporre come vicepresidente. Si tratta di Roberto Scarpinato, ex procuratore generale di Palermo, e attaccato duramente anche dal Riformista per l’approccio giustizialista e per la trattativa Stato Mafia. Sul nome di Scarpinato, ovviamente, larga parte della destra nicchia. E anche dentro il Movimento crescono i sussurri di chi preferirebbe una scelta meno divisiva.

Ma la sostanza politica è molto chiara. I Cinque Stelle si confermano l’alleato più credibile della destra di governo su tutte le partite istituzionali. Al momento dell’elezione degli uffici di presidenza di Camera e Senato, infatti, i grillini avevano fatto il pieno prendendo due posti in più del Partito Democratico e lasciando a bocca asciutta il Terzo Polo.

Sulla vicenda della Vigilanza si era scritto a lungo: in tanti sostenevano che l’elezione di La Russa a Palazzo Madama fosse stata benedetta anche da una parte dei riformisti pur di ottenere per Italia Viva o Azione la presidenza della Commissione che controlla la Rai. Al netto di semplici questioni numeriche (La Russa ha infatti ottenuto molti più voti di quelli della maggioranza e dell’intero Terzo Polo, segno che ha raccolto diversi consensi anche in casa grillina o dem), il punto politico è che la Vigilanza è poi andata nelle mani della senatrice Barbara Floridia, già presidente dei senatori del Movimento Cinque Stelle.

Che ci sia un asse privilegiato tra Meloni e Conte è dimostrato poi dalla rocambolesca elezione di Alfonso Bonafede al Consiglio di presidenza della giustizia tributaria. Contro Bonafede si sono espressi i parlamentari del Pd e del Terzo Polo ma sul suo nome si è registrata – per di più a scrutinio segreto – la convergenza tra la maggioranza e i grillini con buona pace delle tante polemiche del passato.

Non sappiamo se tre indizi fanno una prova. Ma certo sono il segnale di una relazione speciale che collega l’attuale inquilina di Palazzo Chigi con uno dei suoi predecessori, l’avvocato foggiano, attuale leader grillino. Scarpinato riuscirà a mettere tutti d’accordo? Possibile ma non ancora certo. Su di lui pesano soprattutto le polemiche legate alla trattativa stato mafia, ma anche come scritto qualche giorno fa su questo giornale da Paolo Pandolfini le rivelazioni di Luca Palamara contenute nel suo ultimo libro denuncia sulla magistratura e inerenti i legami tra lo stesso Scarpinato e l’industriale siciliano Antonello Montante, già eroe dell’antimafia e poi condannato non ancora in via definitiva per associazione mafiosa. E in ogni caso i rapporti tra Conte e Scarpinato non sono più quelli di inizio legislatura.

Radio Movimento Cinque Stelle sussurra di tensioni che peraltro l’ex magistrato non ha nascosto quando si è stupito di alcune dichiarazioni di Conte. E ha detto: “Pensavo che il Movimento Cinque Stelle fosse di sinistra”. Non crediamo che la cosa abbia turbato il sonno del Giuseppi nazionale se è vero come è vero che egli è abituato a passare con disinvoltura dalla orgogliosa firma dei decreti Salvini all’alleanza con Fratoianni e compagni. Ma anche questo segnale dice che la partita non è chiusa. Fino a tarda serata ieri i telefoni delle opposizioni ribollivano per capire se davvero i Cinque Stelle otterranno anche questa vicepresidenza e se la destra accetterà persino il nome di Scarpinato. Martedì pomeriggio il voto a San Macuto metterà fine alla lunga assenza della Commissione Antimafia. E vedremo se nascerà la strana coppia Colosimo-Scarpinato in rappresentanza dell’asse di ferro Meloni-Conte.

Valeria Cereleoni

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