L'ordinanza
L’Italia chiude le frontiere: “Divieto di ingresso per chi viene da Paesi a rischio coronavirus”

“Ho appena firmato una nuova ordinanza che prevede il divieto di ingresso e transito sul territorio nazionale di cittadini che negli ultimi 14 giorni sono stati nei seguenti Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Macedonia, Moldavia, Oman, Panama, Perù, Kuwait, Repubblica Domenicana”. Lo annuncia su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza dopo un confronto con i ministri degli Affari Esteri, dell’Interno e dei Trasporti.
“Per tutti gli altri Paesi extra Ue ed extra Shengen resta l’obbligo di quarantena. L’epidemia a livello globale è nella fase più acuta. Non possiamo vanificare i nostri sacrifici fatti negli ultimi mesi”, aggiunge.
Al fine di garantire un adeguato livello di protezione sanitaria, sono sospesi anche i voli diretti e indiretti da e per i Paesi sopra indicati, fa sapere il ministero di Lungotevere Ripa in una nota. “Nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi. È per questo – spiega Speranza – che abbiamo scelto la linea della massima prudenza”.
BENGALESE IN GIRO PER L’ITALIA DA POSITIVO – Emblematico il caso del cittadino bengalese arrivato nei giorni scorsi in Italia. Nonostante fosse in isolamento fiduciario perché positivo al Covid-19, è salito su un treno viaggiando per l’Emilia Romagna e, dopo aver fatto tappa per alcuni giorni a Rimini, è tornato a Roma dove è stato fortunatamente notato da agenti della Polfer alla Stazione Termini mentre tossiva.
E’ quanto accaduto martedì 7 luglio ad un 53enne del Bangladesh, che come confermato immediatamente dal termoscanner aveva la febbre e, trasferito al policlinico Umberto I della Capitale, è poi risultato positivo al Covid.
Il 53enne, come risultato da successivi accertamenti investigativi, era arrivato in Italia con un volo partito da Dacca (Bangladesh) lo scorso 23 giugno, risultando positivo al test per il Coronavirus, con l’obbligo quindi di rispettare l’isolamento fiduciario di due settimane non avendo sintomi gravi. Nei giorni scorsi il Ministero della Salute aveva sospeso i voli da Dacca, mentre ieri era stato impedito lo sbarco a Fiumicino di oltre 100 passeggeri del Bangladesh, arrivati in Italia via Doha, rimpatriati immediatamente.
TAMPONI IN AEROPORTO – “L’intercettazione dei passeggeri in volo dal Bangladesh conferma che bisogna fare i tamponi in aeroporto, è un passo nella direzione giusta. Questo ci fa capire che occasione abbiamo perso a non testare i cinesi, come avevamo proposto il 3 febbraio: se l’8% dei passeggeri dal Bangladesh erano positivi, perche’ non poteva esserci la stessa frequenza per quelli che venivano da Wuhan a gennaio?”. Cosi’ Andrea Crisanti, virologo dell’Universita’ di Padova, durante un incontro sul Coronavirus organizzato dalla Fondazione Città della Speranza.
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