“Non abbiamo assolutamente bisogno dello Sputnik V”. Lo ha detto il commissario europeo Thierry Breton, incaricato per i vaccini, al telegiornale francese TF1, precisando che l’Unione darà “priorità ai vaccini prodotti sul territorio europeo”. L’obiettivo dichiarato è raggiungere l’immunità di gregge entro il 14 luglio, “il giorno della festa nazionale in Francia”, come sottolineato da Breton. E per raggiungerlo l’Ue punterà principalmente sulle proprie forze.

“Se i russi avranno difficoltà a produrre il farmaco – ha aggiunto Breton – noi li aiuteremo nel secondo semestre qualora ne avessero bisogno. Potremmo fornire loro uno o due stabilimenti per produrlo, ma per il momento gli europei sono la priorità”.

Il vaccino come unico mezzo per sconfiggere la pandemia ed allentare gradualmente le restrizioni fino a farle scomparire del tutto: “È la nostra unica soluzione. Le dosi stanno arrivando, ci saranno. Tra marzo e giugno ne saranno consegnate tra 300 e 350milioni”.

Il commissario europeo ha anche annunciato l’aumento del ritmo delle consegne previsto in Europa, con 60 milioni di dosi consegnate a marzo, 100 milioni ad aprile, 120 milioni a maggio. In totale al momento sul suolo comunitario ci sono 55 fabbriche impiegate nella realizzazione del siero.

L’Ema ha fatto sapere che farà delle ispezioni in Russia per valutare la produzione dello Sputnik V. La valutazione non è attesa prima di maggio ma alcuni esponenti politici spingono affinché la campagna di vaccinazione con il vaccino russo inizi il prima possibile senza aspettare l’ok dei vertici sanitari, come avvenuto già in alcuni paesi dell’Europa dell’est tra i quali l’Ungheria.

In Italia per ora prevale la cautela, malgrado gli accordi di produzione o di sperimentazione in Europa di cui si è parlato in questi giorni. La cancelliera tedesca, Angela Merkel ha spiegato che il vaccino russo potrà essere usato in Germania esclusivamente dopo l’approvazione dell’Ema.

Il Fondo sovrano russo (Rdif ) che ha finanziato la ricerca del vaccino ha risposto stizzito a Breton, parlando di “faziosità”. Su Twitter il commissario è stato accusato di essere “chiaramente di parte” contro il vaccino “solo perché di produzione russa”.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.