Dopo il via libera ‘salvo intese’ di un mese, la legge di Bilancio passa il vaglio definitivo del Consiglio dei ministri preparandosi ad approdare in Parlamento giù mercoledì, notevolmente in ritardo rispetto alla normale tabella di marcia che prevede l’apertura della sessione di bilancio il 20 ottobre.

Un tour de force per arrivare all’approvazione entro il 31 dicembre: si inizierà in commissione Bilancio a Montecitorio con il tradizionale giro di audizioni per poi passare al Senato, dove nel frattempo si lavora al decreto ristori. 

LE MISURE NELLA LEGGE DI BILANCIO – Nel comunicato finale del Cdm, dove si è anche discusso dell’ipotesi di nuovo scostamento di bilancio, il governo parla di un “impianto complessivo sotto il profilo finanziario invariato”, con misure “trasversali per la crescita”.

“Ci sono risorse per la sanità, le imprese, il lavoro, e in più un forte investimento sull’occupazione femminile e sul Sud” esulta sui social il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che conferma il Fondo pluriennale da 50 miliardi per gli investimenti pubblici e rilancia: “Nelle prossime settimane sono in arrivo nuove misure”. La manovra, spiega in serata ai sindacati, sarà “rafforzata e va letta d’intreccio con il Recovery Plan che stiamo finalizzando, e con i decreti ristori”.

In questi 30 giorni il testo della manovra si è arricchito di diverse nuove norme. Per il Mezzogiorno viene prorogato al 31 dicembre 2022 il credito d’imposta esistente per gli investimenti nelle Regioni del Sud, mentre per le attività di ricerca e sviluppo viene inserita per il 2021-22 la possibilità di usufruire di un bonus fiscale pari al 25% per le imprese con almeno 250 dipendenti, un fatturato di almeno 50 milioni o un totale di bilancio di almeno 43 milioni. Il credito sale al 35% per le imprese che danno lavoro ad almeno 50 persone, abbiano un fatturato annuo di almeno 10 milioni, e al 45% per le piccole imprese che occupano meno di cinquanta persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni. 

Per migliorare la gestione dei fondi della politica di coesione vengono autorizzate 2.800 assunzioni. E ancora per il Sud arrivano, con una dotazione di 50 milioni nel 2021, gli ‘Ecosistemi dell’innovazione’ per favorire il perseguimento di obiettivi di sviluppo, coesione e competitività dei territori nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Nell’ultima versione del testo compare pure un fondo da 30 milioni di euro per i comuni ‘marginali’ colpiti dallo spopolamento, e uno da 36 milioni per favorire l’attrazione degli investimenti e la realizzazione di progetti di sviluppo nelle aree dismesse o in disuso.

Cinque milioni di euro vengono stanziati per la ‘Fondazione per il futuro delle città’, finalizzata alla realizzazione di un centro di ricerca specializzato nello studio delle piante come fonte di possibili soluzioni da applicare alla salvaguardia dell’ambiente e al miglioramento dei nostri centri urbani. Mentre scompaiono il ‘comitato nazionale di produttività’ presente nelle passate bozze e la proroga di un anno del blocco sulla rivalutazione delle pensioni, come evidenziato dallo Spi-Cgil.

Sul fronte sanità, oltre alle misure già annunciate, arriva ‘in extremis’ il via libera a 189 assunzioni di personale medico da parte dell’Inps per l’assolvimento delle funzioni medico-legali di propria competenza e una sezione speciale dell’albo dei medici, istituita dal presidente dell’Ordine della provincia di Bolzano, alla quale possono essere iscritti i professionisti che sono a conoscenza della sola lingua tedesca. Ovviamente l’iscrizione nella sezione speciale autorizza all’esercizio della professione medica esclusivamente nel territorio della Provincia Autonoma di Bolzano, fermo restando che per i servizi di pubblico interesse va garantito l’uso della doppia lingua, italiano e tedesco.

Confermate le misure annunciate nelle scorse settimane. C’è l’assegno unico per le famiglie con 3 milioni nel 2021. E la possibilità di accedere ad ulteriori 12 settimane di cassa Covid, con la proroga del blocco dei licenziamenti al 31 marzo 2021, termine ultimo anche per lo stop ai divieti sui contratti a tempo. Ancora, confermata la decontribuzione per l’assunzione di giovani fino a 35 anni per 3 anni – 4 al Sud – e per le donne, oltre al fondo per l’imprenditoria femminile e i 50 milioni per la promozione dello sport di base.

Redazione

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