Marco Travaglio ha scritto sul suo giornale che l’Italia è divisa in due: da una parte, spiega, ci sono Davigo, Gratteri, Di Matteo e Il Fatto, le cui voci legalitarie sarebbero sistematicamente censurate; dall’altra parte ci sono i “poteri marci”, che spadroneggiano nell’imporre al Paese una «Nuova Restaurazione accompagnata da un terribile puzzo di fogna putrida». Una simile violenza fa ridere chiunque quando è usata per sostenere che quelli lì, porelli, non hanno modo di esprimere pubblicamente le loro idee. Perché questo scrive Travaglio: che l’Italia buona e onesta che lui rappresenta è a rischio di bavaglio, ed è probabile che comincerà a ripetere questa verità ridicola davanti alle telecamere che riprendono il suo comizio quotidiano. Non dovrebbe far ridere nessuno, invece, che Travaglio si permetta di descrivere in quel modo la parte di Paese che non gli piace.

Perché avere un’idea diversa dalla sua sulla prescrizione, sulle leggi che “spazzano” il presunto marciume o sui rastrellamenti giudiziari dovrà pur essere legittimo. E avere quest’idea diversa – che peraltro non è possibile manifestare negli studi televisivi dove Travaglio e i suoi amici magistrati sono ospiti fissi – non dovrebbe comportare la sanzione dell’insulto, e cioè beccarsi di potere marcio e roba da fogna. C’è chi pensa che Travaglio e i suoi amici magistrati abbiano idee e lavorino per diffondere pratiche capaci di devastare il poco residuo di civiltà giuridica e democratica di questo Paese. E naturalmente quelli che la pensano in questo modo possono sbagliare, ma non sono per forza gente di malaffare. Non necessariamente puzzano di fogna.

E finché potranno (nell’Italia piombata che piacerebbe a Travaglio e ai suoi amici magistrati non si sa se potrebbero farlo) continueranno a reclamare il diritto di dire che in un Paese civile le cose di giustizia e i diritti delle persone dovrebbero essere trattati in modo diverso. I diritti di tutti. I diritti di quelli che, come noi, stanno nella fogna putrida; e i diritti di quelli, come Marco Travaglio e i suoi amici, che vorrebbero bonificarla costruendoci sopra un carcere smisurato.