Iniziamo oggi a pubblicare il memoriale inedito scritto dal generale Mario Mori nel quale si raccontano le vicende della lotta alla mafia all’inizio degli anni novanta. Mori, insieme al nucleo dei Ros (carabinieri) dei quali faceva parte, ebbe un ruolo decisivo in quella battaglia. L’aveva iniziata al fianco di Giovanni Falcone alla fine degli anni ottanta, la proseguì fino al clamoroso successo della cattura del capo di Cosa Nostra, Totò Riina. In quegli anni realizzò indagini di straordinaria importanza, alcune delle quali, purtroppo, andarono poi disperse per via delle decisioni della Procura di Palermo. La più nota è quella che va sotto il nome di “mafia-appalti”, che Borsellino cercò di avere assegnata senza successo, e che poi fu archiviata dopo l’uccisione di Borsellino.

Mori, come sapete, è stato negli ultimi anni trascinato più volte in tribunale (i tribunali della Repubblica e quelli della Tv, compresa la Rai) e ne è sempre uscito clamorosamente assolto (non dalla Rai che ancora non ha chiesto scusa). Noi crediamo che sia stato vittima di una vera e seria congiura della quale, purtroppo, molto probabilmente nessuno mai renderà conto. Era il nemico numero 1 della mafia e poi – chissà perché, ma forse non è difficile immaginarlo – diventò il nemico della cosiddetta “antimafia professionale”. Questa testimonianza che ha messo per iscritto a noi sembra di grandissima importanza per cercare di intravvedere almeno alcune verità. La pubblichiamo da oggi, tutti i giorni, in quattro puntate.

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.