Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ci aveva provato a sedare le polemiche giurando che la norma liberticida e repressiva anti rave sarebbe stata applicata solo ai raduni musicali. Ma a smentirlo ci ha pensato la presidente del Consiglio che ieri ha lasciato intendere che la norma potrà essere applicata anche in altre situazioni, per esempio per chi occupa edifici pubblici e privati. Ecco la frase esatta pronunciata da Giorgia Meloni.

«Le strumentalizzazioni sul diritto a manifestare lasciano il tempo che trovano, ma vorrei rassicurare tutti i cittadini che non negheremo a nessuno di esprimere il dissenso. A negarlo in passato, semmai, sono stati proprio coloro i quali oggi attaccano i provvedimenti del nostro Esecutivo, difendendo di fatto chi invade terreni ed edifici altrui». Se ancora ci fossero stati dei dubbi sulla corretta interpretazione della nuova fattispecie di reato, ci ha pensato il solito Federico Mollicone, deputato di FdI: «Questa norma può essere applicata giustamente ai palazzi occupati pubblici o privati come accade a Roma…». Ma la maggioranza si spacca e il neo sottosegretario alla Giustizia, Sisto, prende di mira la misura: la norma – ha detto – va riscritta in Aula. Anche il Guardasigilli Nordio ammette il pasticcio: «La sua formulazione complessa è sottoposta al vaglio del Parlamento». Intanto il messaggio al Paese è stato mandato: più galera per chi dissente!

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