Un secondo covo sempre a Campobello di Mazara, il paesino di 11mila abitanti nel Trapanese dove Matteo Messina Denaro ha trascorso almeno l’ultimo anno della sua trentennale latitanza.

Lo hanno scoperto questa mattina i magistrati della procura di Palermo e i carabinieri del Ros, che hanno individuato dunque un secondo ‘nascondiglio’ del boss di Cosa Nostra arrestato lunedì mattina nella clinica ‘La Maddalena’ di Palermo, dove si recava per sottoporsi alle cure per un tumore al colon.

Oltre all’appartamento di vicolo San Vito a Campobello di Mazara, scoperto ieri, il capomafia avrebbe fatto realizzare una sorta di bunker all’interno di un’altra abitazione nella stessa area: si tratterebbe di una stanza blindata nascosta da una parete dal resto della casa di via Maggiore Toselli.

Il secondo ‘covo’ si trova a poco più di un chilometro dall’abitazione scoperta ieri dagli investigatori. Al ‘bunker’ di via Maggiore Toselli gli investigatori del Gico della Guardia di Finanza sarebbero arrivati grazie all’analisi di alcuni dati catastali, spiega l’Ansa citando fonti qualificate. Lo ‘screening’ su questa serie di informazioni, assieme ad un’analisi del contesto scaturita da un’attività informativa e investigativa, ha infatti consentito di localizzare il covo del boss di Castelvetrano.

Informazioni che, una volta analizzate, hanno fornito alla Finanza una serie di elementi sulla possibilità che all’interno di quella abitazione potesse esservi un bunker.

Abitazione-bunker che, come scrive l’Ansa, è di proprietà del 70enne Errico Risalvato. Indagato e poi assolto nel 2001 dall’accusa di associazione mafiosa, è fratello di Giovanni Risalvato, condannato a 14 anni per mafia e ora libero, imprenditore del calcestruzzo.

Non è ancora chiaro se si tratti del luogo in cui il capomafia nasconde il suo ‘tesoro’: documenti riservati, soldi e “pizzini” che i magistrati non hanno trovato all’interno dell’abitazione setacciata martedì nel vicino vicolo San Vito, dove hanno trovato esclusivamente materiale riguardante i trascorsi medici del boss di Castelvetrano.

La zona dunque è la stessa dove MMD avrebbe trascorso almeno l’ultimo anno di latitanza, a pochi chilometri dalla ‘sua’ Castelvetrano.

Casa che, ha ammesso anche il ‘vero’ Andrea Bonafede, alias utilizzato dal boss per potersi sottoporre alle cure mediche, era stata acquistato dallo stesso 59enne geometra di Campobello di Mazara con i soldi ricevuti dall’ex ‘Primula rossa’ di Cosa Nostra.

Conosco Messina Denaro fin da quando eravamo ragazzini. La casa in cui viveva l’ho comprata io con i suoi soldi”, avrebbe detto ieri Bonafede agli inquirenti, indagato per associazione mafiosa e favoreggiamento aggravato.

(in aggiornamento)

Redazione

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