Gaetano Manfredi sindaco, al momento, senza portafoglio e con una missione ben precisa, almeno in questi primi giorni: regolamentare la movida demonizzando però i suoi avventori principali, i giovani. Da una parte il viaggio della speranza a Roma dal premier Mario Draghi per chiedere delucidazioni sul famoso “Patto per Napoli” promesso da Pd e Movimento 5 Stelle e di cui, ad oggi, non c’è traccia (ma fino a fine dicembre c’è speranza), oltre alle continue richieste di aiuti economici per sbloccare una città paralizzata. Dall’altra guerra dichiarata ai giovani, che “purtroppo” hanno “questa abitudine di aggregarsi e ubriacarsi“, e ai tavolini che hanno “invaso la città”.

Sulla movida Manfredi usa parole populiste e, in un certo senso, offensive perché sostenere che l’abitudine dei giovani di oggi è quella di aggregarsi e ubriacarsi è semplicistica e non affronta in pieno la questione. I minori, non tutti, consumano alcol anche perché i controlli scarseggiano e i gestori dei locali spesso dimenticano (siamo in buona fede, ndr) di chiedere il documento d’identità. Basti pensare agli ultimi episodi avvenuti nei Quartieri Spagnoli, dove un genitori si è scagliato contro il titolare di una sprizzeria perché aveva servito alcol alla figlia under 18, e nel vicino comune di Giugliano, dove sono stati sempre i genitori a intervenire dopo che i loro figli, 12enni, avevano bevuto dei cicchetti di superalcolici.

Manfredi sulla movida segue la falsariga del governatore Vincenzo De Luca. Un sindaco sceriffo che, come è giusto che sia, prende tempo dopo l’insediamento delle scorse settimane ma utilizza termini di paragone inappropriati: “Non possiamo in pochi giorni risolvere problemi che si sono accumulati in dieci anni perché quando si crea una concentrazione di locali, come viviamo in alcune parti del centro storico, e un’abitudine dei giovani ad aggregarsi senza il rispetto delle regole, poi riportare i buoi nella stalla non è semplice”.

Il sindaco annuncia che sono stati fissati incontri nelle prossime settimane, insieme agli assessori De Iesu (sicurezza e polizia municipale) e Armato (turismo), agli esercenti e ai residenti delle zone più interessate dalla movida. Incontri che verteranno soprattutto sulle ”modifiche ai regolamenti relativi agli orari”. Per Manfredi  si tratta di “una delle priorità e ne ho parlato anche con il Prefetto Palomba, che sta per arrivare, e che l’ha vissuta a Torino perché non si tratta di una questione napoletana ma è un’abitudine generalizzata, è un tema non solo di rispetto delle regole ma è una questione di carattere sociale”.

Altro tema da affrontare è quello relativo ai tavolini negli spazi esterni, moltiplicatisi grazie alle concessioni avute durante l’emergenza pandemia.  “E’ chiaro che progressivamente dobbiamo tornare alla normalità perché è stata una situazione emergenziale e esaurita la pandemia si ritornerà alle regole precedenti perché non possiamo avere una città invasa dai tavolini”.

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.