La decisione è arrivata sul filo di lana, ma questi ultimi quindici giorni hanno avuto l’effetto di un terremoto per l’elefantiaca macchina burocratica che si occupa degli abbattimenti. Renato Natale, sindaco di Casal di Principe, ha fatto un passo indietro nell’ultimo giorno utile e ha ritirato le sue dimissioni.

L’idea di gettare alle ortiche la fascia tricolore era giunta come una forma di protesta e aveva avuto un’eco mediatica imponente, a livello nazionale. Natale si sentiva il primo cittadino di una comunità fatta di persone, di individui, di esigenze personali, di storie e come primus inter pares non poteva restare a braccia conserte quando la Procura di Santa Maria Capua Vetere aveva deciso di radere al suolo un’abitazione abusiva, ma abitata da due famiglie indigenti con quattro bimbi piccoli. «Le mie dimissioni non sono una resa ma un momento di lotta, di rappresentanza degli interessi della città, di azione nel solco di una vita spesa per difendere i deboli dagli oppressori». Così aveva dichiarato il sindaco degli ultimi quando il primo settembre si era schierato al fianco di quelle famiglie, di quei bambini, scegliendo di rinunciare alla sua carica.

Da quel giorno si sono susseguiti appelli, petizioni e inviti a ripensarci da parte di cittadini e associazioni come Libera e il Comitato Don Diana. Ma la sua protesta, la sua presa di posizione hanno fatto rumore e sono arrivate lontano, fino a Roma. Proprio ieri mattina il ministro per il Sud Mara Carfagna ha annunciato che al vaglio del tavolo interministeriale istituito sul fenomeno dell’abusivismo  e che comprende anche i titolari dei Ministeri dell’Interno, della Giustizia, del Lavoro, dell’Ambiente e dei Trasporti, ci sarà una norma relativa all’uso come beni di edilizia pubblica, delle costruzioni abusive edificate in zone senza vincoli e acquisiti al patrimonio comunale. Una norma che avrà la finalità di conciliare i principi di legalità e assistenza sociale e abitativa delle persone meno abbienti. E questa norma comprenderà anche i cosiddetti abusi di necessità, cioè le prime case realizzate da famiglie che non hanno sufficienti mezzi economici.

Una vittoria, quella di Renato Natale, anche perché il ministero della Giustizia sta lavorando per estendere la nuova normativa alle case abusive abitate da famiglie povere per cui è già stato emesso ordine esecutivo di abbattimento dall’autorità giudiziaria. Numeri alla mano, solo a Casal di Principe parliamo di 250 abitazioni, mentre nel comprensorio che abbraccia anche San Cipriano d’Aversa e Casapesenna parliamo di 3.300 alloggi illegali in cui risiedono persone che versano in difficoltà economiche. Ad azione corrisponde reazione, ma Natale non sperava che il suo gesto simbolico avrebbe sortito tali e tanti contraccolpi. «Mai il Governo si era spinto così avanti su questo tema», ha dichiarato il sindaco che ha ricordato come i cittadini stessi lo abbiano esortato a fare un passo indietro. «Una donna mi ha detto: sindaco, l’abbiamo votata per governare e non per dimettersi».

C’è da dire che anche dalla Regione Campania c’erano state richieste per un ritiro delle dimissioni. Il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero lo aveva fatto con una lettera. Il governatore Vincenzo De Luca lo aveva fatto di persona annunciando una legge regionale speciale per Casal di Principe al vaglio delle commissioni. Ora l’intervento della ministra Carfagna. Si è trovata la quadra e Renato Natale è tornato a indossare di nuovo  la fascia tricolore.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).