A bordo del barchino soccorso al largo di Lampedusa viaggiavano 36 persone, tra queste nove donne e due bambini. E un nuonato morto: un bambino di appena venti giorni originario della Costa d’Avorio. La tragedia si è consumata dopo giorni di dibattiti, scelte, decisioni dettate sulla nuova linea – “porti chiusi” e “sbarchi selettivi” – del governo Meloni sulla questione immigrazione nel Mediterraneo. La Procura di Agrigento ha già disposto il nulla osta per la sepoltura del cadavere.

La salma del piccolo è stata trovata dai militari della Capitaneria che hanno agganciato e soccorso l’imbarcazione. A bordo si trovavano anche due persone ustionate. L’ispezione sul corpo, come ricostruisce l’Ansa, è stata effettuata al molo Favarolo durante lo sbarco. I dottori hanno riferito che il decesso corrisponde a quanto dichiarato dalla madre al momento del soccorso: il piccolo soffriva di problemi respiratori. La morte saarebbe sopravvenuta per ipotermia, viste le condizioni di fragilità del neonato.

La madre, una donna di 19 anni, è stata trasferita nell’hotspot di contrada Imbriacola insieme con gli altri migranti, il padre invece è rimasto in Tunisia. La traversata del piccolo era iniziata da Mahres. I genitori speravano di riuscire a portarlo in Italia per far curare i suoi problemi respiratori. La salma già nella notte era stata sottoposta a un’ispezione cadaverica che non ha trovato alcun cenno esterno di violenza.

La scorsa notte a Lampedusa sono arrivati 118 migranti su tre barchini, tutti soccorsi dalle motovedette della Guardia Costiera. 522 persone erano arrivate ieri in nove diversi sbarchi. L’ultimo approdo, prima della mezzanotte, aveva riguardato 28 persone, in fuga da Costa d’Avorio, Burkina Faso, Guinea, Camerun e Nigeria, ritrovate direttamente a Cala Francese dai militari della tenenza della Guardia di finanza. Soccorsi al largo altri gruppi di 31, 36 e 51 migranti; tutti partiti da Sfax in Tunisia.

La tragedia del piccolo ivoriano si consuma mentre la nave Ocean Viking della ong Sos Mediterranée continua a navigare verso nord, al momento in prossimità delle coste orientali della Corsica. Due giorni fa era ripartita dalle acque territoriali italiane al largo della Sicilia. A bordo 234 migranti, il primo soccorso ormai venti giorni fa. La nave ha chiesto alla Francia la definizione di “porto sicuro” dopo i giorni di tensione in acque italiane per la linea del governo Meloni degli “sbarchi selettivi” e dei “porti chiusi”.

La crisi iniziata lo scorso fine settimana si è risolta martedì sera quando tutti i migranti a bordo di tre delle quattro navi sono sbarcati tra Catania e Reggio Calabria. Il governo aveva concesso inizialmente lo sbarco di sole donne, bambini e soggetti considerati fragili – questa la linea degli “sbarchi selettivi”. L’approccio dell’esecutivo italiano era stato criticato da una fonte anonima del governo francese ad Afp che aveva definito la linea Meloni “inaccettabile” e “contrario al diritto del mare e allo spirito di solidarietà europea”.

Anche la Commissione Europea tramite la sua portavoce aveva ribadito l’obbligo dell’Italia a far sbarcare i migranti e a permettere le domande d’asilo. “Sui giornali ho letto stamattina titoli surreali, distanti dalla realtà”, ha ribadito la Presidente del Consiglio Meloni durante un’assemblea con i gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.