Il caso dell'anarchico
Nordio bacchetta Donzelli ma su Cospito se ne lava le mani: “Non decido io, ma i Pm”
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio se ne lava le mani, da ex magistrato scarica almeno per il momento la responsabilità passando la patata bollente nelle mani della sua categoria di origine. «La magistratura è assolutamente sovrana e il ministero non può intervenire. Noi dobbiamo aspettare la decisione della Cassazione», sono le parole del Guarduasigilli in conferenza stampa sul caso di Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso per protestare contro l’applicazione dell’articolo 41 bis del regolamento penitenziario, carcere duro, non solo nei suoi confronti ma di tutti 749 reclusi coinvolti nella vicenda.
Non ci sono le condizioni secondo Nordio per cambiare il quadro. «Credo che in questo momento storico il 41bis sia indispensabile mantenerlo ma se un domani le cose dovessero cambiare cambierebbero anche le leggi», sono le parole del ministro dove quel domani almeno per adesso somiglia di più a un “domai”. Lo sciopero della fame non può incidere sul 41bis è la tesi del ministro che spiega: «Se da domani tutti i mafiosi a cominciare da Matteo Messina Denaro attuassero lo sciopero della fame cosa dovremmo fare? Dire che per privilegiare la salute dovremmo eliminare il 41bis nei loro confronti? La legge è uguale per tutti». E l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge impone solo una massima tutela per la salute della persona, ma il mantenimento del 41bis sino a quando la magistratura non dovesse decidere diversamente o non dovessero cambiare le condizioni, è la posizione del ministro.
Sul tavolo di Nordio dal 12 gennaio c’è l’istanza presentata dall’avvocato Flavio Rossi Albertini per la revoca del carcere duro al suo assistito. Se non che la situazione, già terribile, sta per volgere al peggio. Alfredo Cospito «ha deciso di interrompere gli integratori», ha lanciato l’allarme l’avvocato dall’anarchico detenuto al 41 bis. «Questa decisione mi inquieta, spero di farlo recedere», ha aggiunto Rossi Albertini riferendo di aver appreso della decisione ieri quando Cospito è stato visto da “una sostituta processuale che ho nominato, che lo ha trovato provato”. I termini per rispondere all’istanza del legale scadono il 12 febbraio e Nordio deciderà dopo aver sentito il parere delle procure interessate, ma non è obbligato a rispondere. Se non dovesse rispondere resta il carcere duro per Cospito e basta.
«Le motivazioni saranno oggetto di valutazione da parte della magistratura che dovrà dare i suoi pareri, poi la valutazione finale sarà mia – sono ancora le parole di Nordio – La magistratura è indipendente e sovrana, guai se il ministero influenzasse i suoi pareri o valutazioni». «Il carcere di Opera dove Cospito è stato trasferito è una eccellenza, la salute è assolutamente garantita, non è assolutamente un cedimento dello Stato di fronte alle intimidazioni», ricorda Nordio per il quale una cosa è l’espiazione della pena una cosa è la tutela della sicurezza pubblica e un’altra ancora l’assoluta tutela della salute del detenuto.
Nordio è intervenuto anche sulla bagarre tra Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia e il Pd. Donzelli aveva fortemente criticato i deputati del Pd che avevano visitato Cospito nel carcere di Sassari Bancali chiedendo “con chi state?”. Da Nordio arriva acqua sul fuoco: «Le visite in carcere sono un dovere oltre che un diritto dei parlamentari. Escludo rapporti dei parlamentari del Pd o di altri partiti con gli anarchici». I parlamentari della destra accusano i colleghi del centrosinistra di volere l’abolizione del 41 bis ma l’onorevole Serracchiani replica che l’applicazione del carcere duro non viene messa in discussione.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito l’esistenza di una “internazionale anarchica mobilitata contro lo Stato italiano” aggiungendo che il Governo non scenderà a patti con chi usa la violenza e che non si può mettere sullo stesso piano un anarchico e lo Stato sotto attacco. Tajani ha elencato un crescendo di azioni contro rappresentanze italiane all’estero da La Paz a Lugano, Atene, Santiago del Cile, Barcellona, Buenos Aires, Stoccarda, Porto Alegre, Madrid, Berlino. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi insiste sul rischio di collegamenti tra area anarchica e antagonisti affermando però che il tutto viene monitorato. Piantedosi ha aggiunto che bisognerà fare particolare attenzione ad alcune modalità “molto insidiose” con cui negli anni si sono manifestati gli attacchi degli anarchici.
Per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari «lo Stato di salute del detenuto Alfredo Cospito è costantemente monitorato con attenzione e viene ritenuto compatibile con l’applicazione del 41bis». Domani i tre ministri Giustizia Interni e Esteri terranno una informativa alla Camera sulle vicende relative agli attacchi degli anarchici degli ultimi giorni.
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