Il Consiglio di Stato interviene di nuovo contro i beniamini del governo, non i naufraghi, ma quelli dall’altra parte del mare all’asciutto, i balneari. Bocciato senza appello il governo Meloni: non si possono prevedere proroghe, le concessioni scadono il 31 dicembre di quest’anno e vanno messe a gara. La sentenza 2192 del primo marzo, depositata ieri, manda alla deriva le norme inserite in Parlamento al decreto Milleproroghe, diventato legge che allungano gare e concessioni al 31 dicembre 2024, allungabile “per ragioni oggettive” a fine 2025.

L’ulteriore proroga della concessioni alla fine del 2024, contenuta nel Milleproroghe, ammoniscono i giudici amministrativi, è “in contrasto” con la direttiva Bolkestein e quindi “va disapplicata da qualunque organo dello Stato“. Quando si tratta di salvataggi in spiaggia, la Lega però non vuol sentire ragioni. «La nuova sentenza del Consiglio di Stato – commenta il leghista Centinaionon ci sorprende. Noi però rivendichiamo la norma e il diritto del Parlamento a legiferare».

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