Il Cdm dovrà decidere sul nuovo decreto Covid
Nuove regole per il ritorno a scuola e per lavorare, le scelte sul tavolo del Governo

Evitare chiusure ma contenere i contagi. È questo il mantra del governo alla vigilia del nuovo Consiglio dei Ministri che dovrà decidere le nuove regole da gennaio. In particolare dovrà discutere del ritorno a scuola e varare l’annunciata stretta sul mondo del lavoro. Super Green Pass o obbligo vaccinale? La partita è ancora aperta. Intanto la curva dei contagi torna a salire con 68.052 nuovi casi e 140 vittime anche se il tasso di positività scende a 15,3%. Io Governo analizzerà i dati del contagio tra i ragazzi prima di prendere la decisione finale sul rientro a scuola.
I nodi sul mondo del lavoro
Sul lavoro la partita è ancora aperta e continuano le tensioni tra le forze politiche. Due le ipotesi: obbligo di green pass rafforzato per 23 milioni di lavoratori del pubblico e del privato oppure obbligo vaccinale. Prevale la soluzione del certificato verde rafforzato per tutti i lavoratori, come vorrebbero Speranza e Brunetta. Ma la Lega e una parte del M5S restano contrari e spingono per limitare la misura alla pubblica amministrazione.
Intanto Brunetta sullo smart working è chiaro: “La linea fin qui seguita dal governo, grazie alle vaccinazioni, al green pass e al super green pass, ha reso pienamente compatibile il massimo livello di apertura delle attività economiche, sociali e culturali con il massimo livello di sicurezza sanitaria – ha scritto in una nota – Con riferimento alla richiesta di smart working da parte di alcune sigle sindacali del pubblico impiego, ricordiamo che la normativa e le regole attuali già permettono ampia flessibilità per organizzare sia la presenza, sia il lavoro a distanza, tanto nel lavoro pubblico quanto nel lavoro privato. Le amministrazioni pubbliche, in particolare, sulla base delle linee guida recentemente approvate con il consenso di tutti (sindacati, governo, amministrazioni centrali e locali), possono decidere la rotazione del personale consentendo il lavoro agile anche fino al 49% sulla base di una programmazione mensile, o più lunga”.
La posizione del ministro è chiara: “Risulta incomprensibile l’invocazione dello smart working per tutto il pubblico impiego. Un ‘tutti a casa’ come sperimentato, in assenza dei vaccini, durante la prima fase della pandemia nel 2020, legato al lockdown generalizzato e alla chiusura di tutte le attività economiche e di tutti i servizi, tranne quelli essenziali. Non è questa la situazione attuale”.
Nuove regole a scuola
Sulla scuola l’idea è quella di rigare dritto e non far slittare la riapertura. Il ministro Bianchi parla di rimodulare le regole sui contagi in classe e le quarantene. L’ipotesi valutata in queste ore prevede di mandare l’intera classe in Dad, la didattica a distanza, soltanto quando ci sono 4 o 5 positivi. Una modalità che non potrebbe però essere applicata ai bimbi più piccoli, quindi alle elementari potrebbe rimanere l’attuale regime che manda tutta la classe in Dad con 2 alunni positivi. Il ministro della Salute insiste sulla “massima cautela” e per questo la decisione finale sarà presa dopo aver ascoltato la proposta dei Presidenti di Regione che arriverà oggi al termine della conferenza convocata per le 14.
Se davvero i numeri dei contagi avranno un’ulteriore impennata non si esclude di imporre l’uso delle FfP2 e di potenziare l’attività di screening che il commissario Figliuolo si è impegnato a portare avanti grazie all’ausilio dei militari.
© Riproduzione riservata