Regioni divise sulle chiusure territoriali consigliate dall’Istituto Superiore di Sanità dopo l’ultimo report settimanale. Se da una parte Campania (Vincenzo De Luca) e Lombardia (Attilio Fontana) chiedono misure uniche nazionali e non la chiusura delle aree metropolitane di Milano e Napoli, dall’altra ci sono i governatori di Liguria (Giovanni Toti), Lazio (Nicola Zingaretti) e Veneto (Luca Zaia) contrari a una chiusura nazionale.

“Ci saranno misure simili per tutto il territorio e per alcune aree ci saranno misure più restrittive“. Queste le parole Zingaretti intervistato da Lucia Annunziata a Mezz’Ora in + su Rai 3 anticipa alcune misure che saranno adottate nel nuovo Dpcm che verrà firmato probabilmente nella serata di lunedì 2 novembre.

Il Governatore del Lazio e segretario del Partito Democratico spiega che l’obbiettivo è di “evitare misura estrema del lockdown, ma per evitarla dobbiamo comunque prevedere misure che limitano il contatto”.  Per Zingaretti infatti oggi “non siamo in presenza di un rischio di chiusura di tutte le attività, cioè di lockdown, in nessuna delle Regioni” anche se poi aggiunge che “chiudere una città o una regione sarebbe una scelta di salvezza, non di punizione”.

“Dobbiamo salvaguardare le scuole, soprattutto le elementari e le medie, ma credo che fare la didattica a distanza per un mese possa salvare l’anno scolastico cosi’ come chiudere un teatro per un mese può salvare la stagione” ha sottolineato Zingaretti che poi ha ricordato che “l’imperativo adesso è abbassare la curva del contagio, non le insopportabili polemiche politiche”.

MISURE UNICHE – Il presidente delle Regioni, Stefano Bonaccini (risultato positivo al covid-19 in queste ore: è asintomatico e in isolamento), sostenuto dai governatori De Luca, Michele Emiliano (Puglia) e Fontana, ha chiesto al governo “misure nazionali perché la situazione è diffusa in tutto il Paese”.

COPRIFUOCO ANTICIPATO – Meglio qualche misura più restrittiva “oggi per evitare di intervenire ogni settimana”, ha detto al tavolo con l’esecutivo sull’emergenza Covid, secondo quanto si apprende. Chiesto il blocco della circolazione alle 18 (in concomitanza con la chiusura di bar e ristoranti) e centri commerciali chiusi il fine settimana.

ZAIA CONTRO LOCKDOWN GENERALIZZATO – “Non sostenibile e non serve, in Veneto la maggior parte sono asintomatici e la sanità è assolutamente sotto controllo. Bene le misure nazionali, decidiamole insieme e chi lo ritiene aggiunga restrizioni. Dobbiamo fare squadra ed essere uniti tra noi e il governo, eèintollerabile che i virologi dicano tutto e il contrario di tutto in tv”.

Stallo sulle limitazioni per gli spostamenti tra le regioni. Comuni e Province hanno invitato il governo a fare una riflessione sulle zone di confine e sul rischio assembramenti sui treni per chi deve andare al lavoro.

CIRIO: RISPETTARE ISS – “Va bene fare ragionamenti nazionali ma abbiamo il dovere di rispettare il documento Iss che insieme abbiamo condiviso e approvato e dobbiamo avere il coraggio di attuare quegli scenari che ci siamo dati”. Lo ha detto, stando a quanto si apprende, il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, nel corso della riunione di questa mattina. “Tutti quanti abbiamo approvato il documento Iss con le azioni da prendere in base all’evolversi della pandemia. Io lo sto seguendo anche in autonomia e cosa fare sulla scuola dopo due settimane con Rt maggiore di 1.5 e’ chiaro”, spiega.

Giovanni Pisano

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