L'annuncio del consigliere Dem
Pd, si dimette dall’Assemblea Nazionale il consigliere regionale Alessio D’Amato: “Brigate e passamontagna anche no”
La decisione all’indomani della partecipazione della Segretaria Elly Schlein al corteo organizzato dal M5S, dove si sono ascoltate le incomprensibili esortazioni di Beppe Grillo relative alla creazione di “brigate di cittadinanza”, composte da persone con indosso passamontagna, nonché le parole di Moni Ovadia, che nega la responsabilità della Russia nello scoppio del conflitto
“Ho comunicato a Stefano Bonaccini le mie dimissioni dall’Assemblea Nazionale del Pd“. Lo scrive su Twitter il Consigliere della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Brigate e passamontagna anche No, è stato un errore politico partecipare alla manifestazione dei 5s”.
Ho comunicato a Stefano Bonaccini le mie dimissioni dall’Assemblea Nazionale del PD. Brigate e passamontagna anche No. È stato un errore politico partecipare alla manifestazione dei 5S. Vi voglio bene, ma non mi ritrovo in questa linea politica.
— Alessio D’Amato (@AlessioDAmato_) June 18, 2023
“Vi voglio bene – continua D’Amato – ma non mi ritrovo in questa linea politica. Continuo a lavorare per una alternativa ai sovranisti e ai populisti”, conclude il candidato alla regione Lazio alle scorse elezioni ed ex assessore alla Sanità con Nicola Zingaretti.
“Ho comunicato a Stefano Bonaccini che non mi ritrovo proprio in questa modalità e dunque rassegno le dimissioni“. Dal presidente del Pd è arrivata “la risposta che mi attendevo da chi ha quel ruolo: di riflettere e comprendere. Ma gli ho spiegato che la mia decisione e’ ferma. Le dimissioni si danno, non si annunciano. Sono abituato cosi'”, spiega poi D’Amato in un’intervista a Repubblica.it, dopo l’annuncio via Twitter di aver rassegnato le dimissioni dall’Assemblea nazionale dem.
Per D’Amato “è stato un errore partecipare a una manifestazione che si è connotata con parole d’ordine inaccettabili: brigate, passamontagna. Anche no. Sono parole inaccettabili per chi arriva da una cultura riformista e di sinistra, che ha sempre combattuto queste forme di violenza verbale. È stato un errore politico e una sottovalutazione, vedo una sorta di spirito gregario in questa partecipazione. Ancora piu’ grave e’ il mancato ed immediato pubblico dissenso da Grillo e Ovadia”.
“Sono valutazioni che farò insieme ad altri nei prossimi giorni. Non mi ritrovo in questa linea politica”, risponde D’Amato all’ipotesi che possa lasciare anche il partito. “Non lo so. Di certo avverto un grande malessere, peraltro non da oggi. Anche su argomenti sensibili come l’utero in affitto, la posizione assunta sul tema dell’abuso d’ufficio dai nostri sindaci. Poi non faccio proseliti io da solo, semplicemente ragiono con la mia testa. Ho sostenuto Bonaccini nella fase congressuale e mi sono messo lealmente a disposizione, ma questa linea non produce un’alternativa di governo”, dice ancora D’Amato, commentando l’ipotesi che altri lascino il Pd. “Ora il tema è costruire l’alternativa, poi vedremo nei prossimi giorni”, conclude D’Amato, rispetto alla domanda sulla sua possibile adesione al Terzo Polo.
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