Bombarda, assedia, tiene in scacco l’Occidente. E ora si fa anche “consigliere” dell’esercito nemico. Vladimir Putin esorta l’esercito ucraino a prendere il potere e a rovesciare il governo in carica. Il presidente russo ha anche aggiunto: «Esorto l’esercito ucraino a non permettere che civili e individui vengano usati come scudi umani», accusando inoltre le autorità ucraine di essere “una banda di drogati e neonazisti”. “Prendete il potere nelle vostre mani. Mi sembra che sarà più facile negoziare tra noi”, ha detto Putin all’esercito ucraino in un intervento trasmesso dalla televisione russa, affermando che la Russia non sta combattendo contro le unità dell’esercito ma contro formazioni nazionaliste che si comportano “come terroristi” usando i civili “come scudi umani”. Insomma, lo “Zar” cerca un Petain ucraino.

Eventuali negoziati tra Mosca e Kiev, ha precisato la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, non bloccheranno l’operazione militare lanciata dal presidente russo contro l’Ucraina. Intanto a Kiev, al momento sotto assedio, si continua a combattere. La capitale ucraina potrebbe cadere in mano russa nel giro di pochi giorni: sono le ultime previsioni dell’intelligence Usa, secondo fonti citate da alcuni media americani. Le truppe di Mosca sarebbero a una trentina di chilometri dalla capitale ma, spiegano le stesse fonti, che hanno aggiornato i membri del congresso, starebbero incontrando una resistenza da parte delle forze ucraine, più agguerrita del previsto. Media locali, fanno sapere che 18 mila fucili sono stati consegnati ai volontari che si stanno preparando a difendere le strade della città. Il presidente ucraino, Volodymir Zelensky, nascosto in un luogo segreto per coordinare le operazioni dell’esercito nazionale che difende la capitale, ha invitato gli europei che hanno “esperienza di guerra” a “venire a combattere in Ucraina per l’Europa”.

Il governo incoraggia la popolazione a resistere realizzando bottiglie incendiare per respingere gli occupanti. “Cittadini, neutralizzate gli invasori con bottiglie molotov. State attenti e non abbandonate le vostre case!”, si legge sugli account Twitter del ministero della Difesa e di quello degli Interni, con tanto di istruzioni per realizzare il cocktail incendiario. Le forze armate ucraine rivendicano di aver “inflitto pesanti perdite ai nemici”, perdite che ammontano a 2800 soldati russi, annunciano, senza precisare se morti, feriti o catturati. Secondo lo stesso ministero 80 tank, oltre 500 altri veicoli militari, 10 aerei e sette elicotteri sono andati distrutti. Precedentemente Kiev aveva annunciato di aver ucciso mille aggressori russi. “Siamo forti! La vittoria sarà dalla nostra!”, si legge in una dichiarazione del ministero della Difesa. le truppe d’assalto aviotrasportate delle forze armate ucraine stanno combattendo negli insediamenti di Dymer (45 km da Kiev) e Ivankiv (80 km di distanza dalla capitale), dopo l’avanzata di “un gran numero di veicoli corazzati nemici sul confine del fiume Teteriv. Il ponte sul fiume è stato distrutto”.

Lo si legge in un tweet del ministero della Difesa ucraino. «Abbiamo già ospitato 50mila rifugiati dall’Ucraina e ne riceveremo molte altri. Siamo già nel Paese e in quelli limitrofi. C’è una sorta di resilienza e abbiamo grandi capacità di soccorso umanitario, ma il problema è che i numeri potrebbero superare la nostra capacità di accoglienza», avverte Filippo Grandi, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), in collegamento con il summit dei sindaci del Mediterraneo in corso a Firenze. In questo scenario di devastazione, la Nato ha dispiegato elementi della sua Forza di reazione rapida per la prima volta in un contesto di difesa collettiva. A renderlo noto è il segretario generale dell’organizzazione, Jens Stoltenberg in una conferenza stampa a Bruxelles al termine del Vertice dell’Alleanza atlantica.

La decisione è stata presa «per evitare che ci siano malintesi sul fatto che la Nato è pronta a difendere i Paesi alleati». «Si tratta di migliaia di truppe», ha aggiunto Stoltenberg. Al vertice Nato di oggi hanno partecipato anche Finlandia e Svezia, due paesi che Mosca non vuole entrino nell’Alleanza. E allo “Zar” quella presenza non è gradita. La Russia “non può non notare i persistenti tentativi della Nato” di allargarsi includendo Finlandia e Svezia, compiuti “in particolare dagli Usa”, commenta la portavoce del ministero degli Esteri russo, sottolineando che Mosca considera «un importante fattore della sicurezza la politica di non-allineamento» di quegli Stati. Helsinki e Stoccolma sono avvertite. Nella notte, si continua a combattere. Kiev non ha alzato bandiera bianca.

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Esperto di Medio Oriente e Islam segue da un quarto di secolo la politica estera italiana e in particolare tutte le vicende riguardanti il Medio Oriente.