Le Camere penali continuano la battaglia contro l’abolizione della prescrizione. La misura che rende eterno il processo è entrata in vigore ieri. E proprio ieri, nel giorno di Capodanno, la giunta della Camere penali ha consegnato alla stampa una delibera, molto articolata e molto polemica, nella quale chiede alle forze politiche favorevoli alla democrazia e al diritto di appoggiare la proposta di legge presentata dal parlamentare di Forza Italia Enrico Costa. Cioè la misura per abrogare la cancellazione della prescrizione. Il documento dell’Ucpi, firmato dal Presidente Gian Domenico Caiazza e dal segretario Eriberto Rosso, inizia con una nota polemica diretta al ministro: “Nonostante il prossimo e preannunciato vertice di maggioranza, perdura il silenzio del Ministro di Giustizia in ordine alla richiesta dei dati statistici su quali siano i reati che ogni anno si prescrivono, fino ad oggi non a caso sistematicamente nascosti alla pubblica opinione e al Parlamento della Repubblica, e incredibilmente persino al Governo che il prossimo 7 gennaio 2020 dovrà discutere sul tema della prescrizione senza conoscerne i dati”. Per questa ragione le Camere penali annunciano un formale ricorso giurisdizionale “per ottenere una semplice verità statistica sulla prescrizione che demolirebbe il castello di menzogne sulle quali è stata costruita una delle più sgangherate e pericolose riforme della storia repubblicana”. Le Camere penali sono convinte che se si conoscessero i dati si ribalterebbe l’idea che la prescrizione protegge i potenti.In realtà protegge i “poveri cristi” e gli imputati di piccolo reati.

Subito dopo il documento annuncia “pieno sostegno al progetto di legge Costa per l’abrogazione della controriforma Bonafede della prescrizione” e conferma l’idea, lanciata nei giorni scorsi, di promuovere un referendum per abrogare la riforma Bonafede. Poi la giunta polemizza con l’informazione “per i monologhi a senso unico sui media e la incivile campagna di mistificazione e di inganno della pubblica opinione sulla prescrizione, condotta senza ritegno dal fronte populista, perfino con la manipolazione spudorata degli scritti di Cesare Beccaria – e qui il riferimento è al Fatto Quotidiano – per acquisire falsamente il grande giurista – simbolo dell’UCPI”. La delibera approvata dai penalisti è articolata in diversi punti. Possiamo riassumerla in cinque capitoli.

1- L’entrata in vigore della riforma della prescrizione era stata rinviata di un anno, a fine 2018, in modo da permettere la riforma del processo. La riforma del processo non c’è stata. Tuttavia, sebbene siano rimaste inalterate dopo un anno le condizioni che avevano giustificato il rinvio da parte del precedente governo e del medesimo Ministro di Giustizia, la nuova compagine governativa, ad onta delle ripetute dichiarazioni di ferma censura nei confronti di detta riforma da larga parte della nuova maggioranza, ne ha invece consentito la promulgazione, cedendo in tal modo a ragioni di mera propaganda e comunicazione politica esplicitamente rivendicate dal Ministro Bonafede e dai parlamentari del suo movimento di appartenenza.
2- Grazie soprattutto alla battaglia delle Camere penali si è creato “un trasversale consenso parlamentare e politico alla posizione di ferma contrarietà a quella riforma, non solo nelle fila della opposizione ma anche nell’ambito di forti ed autorevoli componenti dell’attuale maggioranza parlamentare; e la proposta di legge abrogativa della riforma, primo firmatario l’On. Enrico Costa, già calendarizzata, vede ogni giorno crescere consenso e dunque concrete prospettive di approvazione”.
3 – “L’ obiettivo politico prioritario dei penalisti italiani è l’abrogazione della riforma della prescrizione , e tutte le energie e le capacità di iniziativa politica di Ucpi saranno ora rivolte alla realizzazione, nei tempi più ravvicinati possibile, di tale obiettivo, innanzitutto promuovendo e sostenendo in ogni modo la proposta di legge Costa. Per le stesse ragioni, l’Unione delle Camere penali Italiane intende promuovere nelle prossime settimane una serie di incontri con le forze politiche e parlamentari che si vanno raccogliendo intorno a detto disegno di legge, per valutare la concreta ed effettiva possibilità di costituire un Comitato Promotore del referendum abrogativo della riforma Bonafede della prescrizione .”
4 – “Sono trascorsi, senza esito, oltre dieci giorni dalla formale richiesta avanzata da UCPI al Ministro Bonafede di rendere noti, tramite l’Ufficio Statistica del Ministero di Giustizia, i dati fino ad oggi non a caso sistematicamente nascosti alla pubblica opinione e al Parlamento della Repubblica, che possano finalmente chiarire quali siano i reati che ogni anno si prescrivono nel nostro Paese, in modo da confermare o invece sconfessare la vulgata mistificatoria e populista che afferma essere la prescrizione lo strumento dei potenti e dei privilegiati per sottrarsi alla giustizia penale”.
5 – “Perdurando il silenzio del Ministro di Giustizia sulla richiesta dell’Ucpi, l’Unione procederà con una formale richiesta di accesso ai dati della Pubblica Amministrazione con conseguente ricorso giurisdizionale, a tutela e garanzia del diritto alla conoscenza ed alla trasparenza della cosa pubblica, retoricamente invocata ma prudentemente rinnegata da parte di chi evidentemente è consapevole che la semplice verità statistica sulla prescrizione demolirebbe il castello di menzogne sulle quali è stata costruita una delle più sgangherate e pericolose riforme della storia repubblicana.

P.S. Proprio ieri il ministro Bonafede ha esultato sui social per l’entrata in vigore della sua riforma.