Le minacce di querela di Davide Casaleggio non sembrano funzionare, almeno non del tutto. Il silenzio che si è autoimposta la stampa italiana sulla vicenda delle presunte tangenti venezuelane al Movimento 5 Stelle, un passaggio di denaro che sarebbe avvenuto nel 2010 quando i pentastellati erano all’inizio della loro storia politica, viene rotto oggi dalla notizia pubblicata da La Stampa su una indagine della Procura di Milano sui presunti soldi di Chavez ai grillini.

Le ipotesi di reato su cui sta lavorando la Procura sono riciclaggio e finanziamento illecito al partito. Già a giugno 2020 era stato aperto un fascicolo sui presunti 3,5 milioni di euro di ‘fondi neri’ che il Movimento avrebbe ricevuto dal governo sudamericano.

A rivelare il presunto passaggio di denaro era stato un articolo di Marcos Garcìa Rey, giornalista del quotidiano conservatore spagnolo Abc che l’anno scorso aveva fatto esplodere lo scandalo, pubblicando un documento inedito dei servizi segreti venezuelani. Un documento che secondo Davide Casaleggio, figlio dello scomparso co-fondatore del Movimento Gianroberto, è una ‘patacca’ fatta circolare per infangare il padre e per questo lo aveva denunciato per diffamazione.

Secondo Marcos Garcìa Rey e quell’atto diffuso dal quotidiano, l’allora ministro degli Esteri del regime chavista, Nicolas Maduro, aveva autorizzato la consegna tramite il console del Venezuela a Milano Gian Carlo Di Martino di una valigetta contenente 3,5 milioni di euro, destinata a Casaleggio senior.

Una storia tornata d’attualità dopo le rivelazioni fatte ai magistrati spagnoli da Hugo “El Pollo” Carvajal, ex capo dei servizi segreti venezuelani arrestato in Spagna su mandato degli Stati Uniti: lo 007 venezuelano ha ammesso ai giudici iberici il finanziamento illecito del regime a diversi movimenti politici, tra cui gli spagnoli di Podemos e appunto il Movimento 5 Stelle in Italia.

Nelle scorse settimane Rey, scrive La Stampa, è stato interrogato proprio sulla vicenda dei presunti ‘fondi neri’ ai pentastellati, non facendo però il nome della fonte chi ha fatto avere quel documento, ma rivelando le verifiche fatte prima di pubblicarlo su Abc. Tra le persone sentite ci sarebbe lo steso “El Pollo” Carvajal.

L’ex capo dei servizi segreti è finito anche nel mirino dei magistrati italiani. Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e il pm Cristiana Roveda avrebbero infatti inviato alle autorità spagnole un ordine di investigazione europea (Oie), una sorta di rogatoria, per poter interrogare Carvajal prima dell’estrazione negli Stati Uniti, dove rischia una condanna pesantissima.

L’obiettivo della Procura è quello di capire se vi siano stati altri presunti finanziamenti illeciti sull’asse Caracas-M5S dopo il 2010, per cui parte delle accuse sarebbero già andate in prescrizione.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia