Luigi de Magistris vuole restare in politica. A nulla sono servite le sconfitte e l’esperienza fallimentare da sindaco. Ora Dema sogna di sedere su una poltrona del Parlamento. «Sicuramente mi candiderò alle politiche del 2023 – ha annunciato il fondatore e presidente del movimento politico Dema, intervenuto ieri mattina a Radio Marte – Stiamo provando a mettere insieme i “non allineati”, quelli che non si riconoscono nel modo di praticare la politica nazionale degli ultimi anni. Anti-sistema? Mi piace». Insomma, sempre la solita solfa.

La rivoluzione, i non allineati, quelli coraggiosi che si oppongono al sistema dei potenti e dei cattivi. Il suo progetto politico, ha spiegato infatti de Magistris «sarà un’alternativa al “Draghismo”, che significa fare in modo che, in un momento così drammatico, non si mettano in campo le misure per cambiare, per la giustizia sociale, la lotta alle disuguaglianze e alle discriminazioni territoriali». Messa da parte la bandana arancione, la sconfitta alle elezioni regionali in Calabria, senza dimenticare quella del 2013 quando tentò di entrare in parlamento con “Rivoluzione civile” dell’ex pm Antonio Ingroia ma non superò la soglia di sbarramento, Dema indossa i panni del paladino della giustizia.

«Pensiamo al caro vita, al caro bollette, il Governo non ha mai messo in campo in questi anni e in questi mesi misure per ridurre le disuguaglianze. Chi era ricco – sottolinea – con questa pandemia è ancora più ricco, chi era povero è ancora più povero e il ceto medio che ce la faceva ora ha difficoltà». Parlando di “Manifesta”, la componente politica di sinistra formata da cinque parlamentari e presentata l’altro ieri, de Magistris ha spiegato: «È un gruppo nato con un’iniziativa molto opportuna, perché manca uno spazio di alternativa alla maggioranza del “tutti insieme” e con una situazione gravissima che c’è nel Paese». E così ce lo ritroveremo alle politiche del 2023, a volte ritornano… o almeno di provano.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.