“Sappiano che le abbiamo anche noi  tante armi. Pronti a usare ogni risorsa per difendere il nostro popolo, questo non è un bluff“. E’ l’avvertimento di Vladimir Putin nel corso dell’attesissimo discorso alla nazione. In diretta tv il presidente russo ha annunciato la parziale mobilitazione nazionale “in difesa del Paese” contro un Occidente che vuole “indebolire, dividere e distruggere la Russia”. Dunque da “operazione speciale”, così come è stata definita l’invasione e la guerra in Ucraina, a “parziale mobilitazione nazionale”, la prima dalla Seconda guerra mondiale.

Putin ha poi rilanciato la proposta dei referendum (considerati “illegali” da Nato e Unione Europea) per l’annessione delle quattro aree occupate dall’esercito del Cremlino nel Donbass e nel sud dell’Ucraina, ovvero Luhansk, Kherson, Donetsk e Zaporizhzhia, dove dal 23 al 27 settembre si terrà un voto-farsa per l’annessione alla Russia.  Referendum che – secondo l’Ue – violano “l’indipendenza, sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina in flagrante violazione del diritto internazionale”. Stesso pensiero anche del presidente del Consiglio Mario Draghi all’Assemblea Generale dell’Onu: “Mosca calpesta le regole, avanti con le sanzioni”.

Preoccupante il capitolo relativo alle armi e al cosiddetto “ricatto nucleare” dell’Occidente. Putin ha replicato per le rime: “Useremo certamente tutti i mezzi militari a nostra disposizione. Coloro che cercano di ricattarci con armi nucleari dovrebbero sapere che le abbiamo anche noi, e in alcune componenti più moderne di quelle dei Paesi Nato. Questo non è un bluff“.  “Gli Occidentali hanno spinto l’Ucraina in guerra con noi” e “Kiev – aggiunge – ha rifiutato di negoziare la pace e sta cercando di ottenere armi nucleari”.

Con la mobilitazione militare parziale, saranno richiamati in servizio i militari della riserva, circa 300mila. “Per la difesa del nostro popolo, della sovranità della Russia e dell’integrità territoriale, appoggio la decisione del ministero Difesa e dello Stato maggiore di introdurre la mobilitazione parziale” ha spiegato Putin annunciando che “la leva riguarderà solo cittadini che al momento sono parte delle riserve, cioè coloro che hanno svolto il servizio militare nelle forze armate, che hanno già esperienza e formazione. Il decreto è già stato firmato”.

Lo stesso ministero della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha definito “difficili” le attuali condizioni militari in Ucraina perché la Russia “non sta combattendo” contro Kiev “ma contro l’Occidente”. L’obiettivo militare del Cremlino in Ucraina resta “la liberazione di tutto il Donbass”, un proposito “irremovibile” e già parzialmente ottenuto. Shoigu che ha annunciato come Mosca richiamerà con la sua mobilitazione parziale 300mila riservisti.

(in aggiornamento)

Redazione

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