La richiesta del parlamentare Yuferev
Putin denunciato, ha parlato di “guerra” in Ucraina: parola illegale dopo la sua legge sulla censura
Era stato lo stesso Putin a firmare la legge: vietato utilizzare la parola “guerra”. Per il conflitto esploso in Ucraina, ovviamente. Guerra scatenata dall’invasione della Russia scattata il 24 febbraio scorso. E propagandata come “operazione militare speciale” di “denazificazione” e “smilitarizzazione” di Kiev. Dopo che lo stesso Presidente russo ha usato per la prima volta di guerra è scattata una denuncia, spiccata da un parlamentare comunale di San Pietroburgo.
A riportare la notizia l’agenzia di stampa Unian. Il politico si chiama Nikita Yuferev e ha chiesto al procuratore generale Krasnov e al ministro degli Interni Kolokoltsev di controllare il discorso di Putin alla conferenza stampa. Yuferev ha scritto in un post su Twitter che le parole di Putin potrebbero “essere ritenute legalmente responsabili della diffusione di falsi sulle azioni dell’esercito russo” aggiungendo che “diverse migliaia di persone sono già state condannate per tali parole sulla guerra”.
Quella legge sulla censura prevedeva per il reato di diffusione di informazioni “false” sull’invasione una sanzione fino a quindici anni di reclusione. “Il nostro obiettivo non è far girare il volano del conflitto militare, ma, al contrario, porre fine a questa guerra”, aveva detto Putin ai giornalisti a Mosca, dopo aver partecipato a una riunione del Consiglio di Stato sulle politiche giovanili. “Ci siamo impegnati e continueremo a lottare per questo”.
Putin non aveva mai usato la parola guerra, è stata la prima volta. Lunedì scorso, in occasione della Giornata del lavoratore negli organi di sicurezza dello Stato, a ormai 300 giorni dall’inizio del conflitto, Putin aveva ammesso che “la situazione nelle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia è estremamente difficile”. Quattro Regioni tra l’altro ammesse illegittimamente secondo la comunità internazionale con referendum farsa, lo scorso settembre, com’era successo già nel 2014 con la Crimea occupata.
Putin ha inoltre ordinato all’Fsb, i Servizi federali di sicurezza eredi del Kgb sovietico, di intensificare la sorveglianza della società russa e delle frontiere del Paese per contrastare quello che considera “l’emergere di nuove minacce” dall’estero. Per risollevare il morale dei militari sul fronte Mosca ha inviato due “reparti di artisti”, soldati reclutati tramite la mobilitazione parziale ma anche “artisti professionisti che si sono arruolati in maniera volontaria” con l’obiettivo di fornire intrattenimento ai militari impegnati nella “operazione militare speciale”.
Yuferev non si trova in Russia: è fuggito da tempo all’estero per via della sua posizione contraria alla guerra.
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