La Corte Suprema di Cassazione dà il via libera ai sei referendum sulla giustizia promossi da Lega e Radicali. A renderlo noto è il partito di Matteo Salvini nella serata di venerdì: i giudici hanno infatti accolto la richiesta dei consigli regionali di Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto, tutti governati dal centrodestra.

Una decisione, quella dei giudici di piazza Cavour, che “anticipa, e di fatto rende ininfluente, il deposito delle firme certificate: tra le 700mila e le 775mila a seconda del quesito, oltre a 18mila adesioni elettroniche. Il totale provvisorio è di 4.275.000 autografi, ma questa mattina nella sede milanese della Lega in via Bellerio ne sono arrivate altre 80mila”, spiegano dal Carroccio.

Come noto sono sei i quesiti che dovrebbero essere sottoposti agli elettori: tra questi la responsabilità civile diretta per le toghe, la riforma del Csm, la separazione delle carriere dei magistrati, l’abolizione della legge Severino.

L’appuntamento col voto, se la Corte Costituzionale dovessero stabilire che i quesisti sono compatibili con la Carta, dovrebbe avvenire nella prossima primavera 2022, tra aprile e giugno. 

Un periodo ‘fitto’ di impegni elettorali: in primavera potrebbero celebrarsi infatti anche i referendum per l’eutanasia legale e quello per la legalizzazione della cannabis, che hanno già raggiunto il numero di firme necessarie e sono in attesa del vaglio da parte della Cassazione.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.